Il Dubai International Financial Centre è il più importante centro finanziario per il Medio Oriente, Africa e Sud Asia e costituisce la principale piattaforma finanziaria di contatto tra i mercati della regione e le economie di Europa, Asia e America.
Nonostante il rallentamento della crescita economica che ha investito l’area spingendo alcune banche degli Emirati Arabi a tagliare posti di lavoro, il centro finanziario di Dubai ha registrato, nel primo semestre dell’anno un incremento del 16% nel numero di società con sede nell’hub.
Attualmente, sono presenti all’interno del centro finanziario più di 1.500 società, 430 delle quali di matrice finanziaria, e danno lavoro a oltre 21.000 persone.
Il forte calo del prezzo del petrolio, che dal 2014 a oggi è diminuito di oltre il 50%, ha drenato miliardi di dollari dal sistema bancario dell’U.A.E. e ha provocato una decisa frenata degli investimenti. Molte le banche andate in sofferenza che per sostenere le proprie finanze sono state costrette a ridurre i costi. Una strategia che secondo gli analisti di Bloomberg provocherà entro la fine dell’anno il taglio di circa 1.500 posti di lavoro, tra Dubai e Abu Dhabi.
Città con oltre 2,1 milioni di abitanti, Dubai è diventata il punto di riferimento dell’area per l’industria del credito dopo l’apertura dell’International Financial Centre, creato nel 2004 con l’obiettivo di attrarre banche internazionali, asset manager e assicurazioni con la promessa di “zero tasse” per i prossimi 50 anni, anche se negli ultimi tempi soffre la concorrenza di città come Abu Dhabi e Riad.