Circa il 90% delle grandi società operanti in Europa ha subito nell’arco degli ultimi cinque anni, almeno un attacco informatico di una certa gravità. Un dato preoccupante che emerge da una ricerca effettuata dai Lloyd’s di Londra, ascoltando le opinioni di ceo e alti dirigenti senior di 346 società europee con un giro d’affari di almeno 250 milioni di euro.
Se nove manager su dieci sottolineano come la propria società sia stata oggetto di attacchi informatici, meno della metà si dice invece preoccupata per il futuro. Il che significa una grande fiducia sui progressi in tema di sicurezza dei propri sistemi operativi, “nonostante il rischio di dover pagare sanzioni milionarie secondo le nuove norme UE in materia”, come ha sottolineato Inga Beale al quotidiano “Telegraph”, ceo dei Lloyd’s di Londra.
Secondo lo studio dei Lloyd’s, le società europee risulterebbero meno consapevoli dei rischi connessi agli attacchi dei pirati informatici, rispetto alle imprese statunitensi, soprattutto riguardo alle severe sanzioni imposte dall’UE per la cattiva gestione dei dati.
“E’ importante capire il modo in cui valutare i danni da cyber attack, compresi i danni reputazionali e i costi necessari a far ripartire l’attività”, ha aggiunto Inga Beale.