Pubblichiamo di seguito integralmente l’editoriale scritto dal presidente del gruppo agenti Generali GA-GI Vincenzo Cirasola, preoccupato dall’annuncio del nuovo piano di semplificazione presentato da Generali Italia.
PAROLE, PAROLE, PAROLE: DAL PAPERLESS DEL 1989 ALLA SEMPLIFICAZIONE DEL 2016
Cari colleghi,
con questo editoriale desidero esprimere una mia riflessione a caldo all’indomani della convention romana di Generali Italia che ha avuto molto risonanza sulla stampa nazionale. Effettivamente ha ricordato a molti di noi le convention americane in stile Trump o Clinton, che vediamo svolgersi OltreOceano per le elezioni dei futuri presidenti. Tralasciando i vari commenti, positivi e negativi, che ho ricevuto, come sapete a noi non interessano tanto i riflettori e il clamore degli eventi, quanto la sostanza dei fatti presentati.
Per questo motivo sono alquanto scettico e preoccupato e mi auguro di cuore che questa volta le parole siano seguite dai fatti e che l’investimento annunciato dal management di 150 milioni sia veramente a favore degli agenti. Viene da chiedersi che fine hanno fatto gli altri 300 milioni promessi dal ex ceo Greco, nel 2013 e tutti gli altri che i rispettivi manager che si sono susseguiti alla guida del gruppo, avevano promesso a noi agenti in questi anni. Mi domando ma queste risorse finanziare sono state realmente usate per semplificare i processi delle agenzie oppure per diminuire i costi amministrativi della compagnia?
Ma non voglio parlare male dei predecessori e non reputo responsabile il management attuale di progetti che non sono giunti a destinazione, mi auguro solo, come presidente del GA-GI, che il processo di “semplificazione” prenda veramente forma. Come sapete ho una lunga storia all’interno di Generali, , quindi ricordo bene le promesse del “paperless” (senza carta) del 1989 fatte dall’allora direttore generale, Amato Luigi Molinari, durante una convention in crociera a Barcellona per le premiazioni delle migliori agenzie. Chi ha la mia età professionale, ricorda molto bene che già 27 anni fa eravamo all’avanguardia “a parole”. Infatti, dopo quella prima promessa di digitalizzazione, la carta nelle nostre agenzie, anno per anno, è aumentata sempre più fino all’esasperazione. Tra le nostre costanti istanze all’azienda abbiamo sempre dato priorità alla diminuzione degli oneri burocratici e assuntivi, ma il risultato è sempre stato il contrario, in parte anche per le nuove norme provenienti dall’Europa e promulgate da IVASS. Fino ad arrivare al 2013, quando nel corso del congresso in Sardegna l’allora direttore generale Agrusti, insieme al CMD Scaroni, dichiararono il passaggio alla dematerializzazione e annunciarono cospicui investimenti nella rete con la fornitura di IPAD a tutti gli agenti e produttori dipendenti, con un programma di emissione della polizza a distanza con firma grafometrica.
Peccato che sono passati 3 anni è nulla si è visto. O meglio la fase test si è subito arenata per noi agenti e invece è stata prontamente attivata per ALLEANZA, la compagnia diretta del Gruppo, che opera senza agenti.
Parole, Parole, Parole, … recitava una meravigliosa canzone di Mina. Anche a Roma abbiamo ascoltato tante belle parole, le quali, in molte occasioni, non sono seguite da fatti concreti, vuoi perché parte del management ha abbandonato l’azienda prima di completare il progetto, vuoi perché gli investimenti sembrano più calati sul mondo compagnia che sulla rete.
Prendete ad esempio l’app MyGenerali che ci hanno presentato nel corso della Convention. Se fosse destinata al mondo agenziale dovrebbe richiamare all’utente la sua agenzia di riferimento fin dalla home page, o esserci la possibilità di collegarsi al proprio agente magari con la foto, invece di noi non si parla proprio se non dopo una ricerca che a molti non è riuscita, quindi viene l’ulteriore sospetto che questa dematerializzazione non sia altro che una disintermediazione camuffata?? “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” diceva Giulio Andreotti.
Mi auguro quindi che gli investimenti promessi questa volta, siano veramente rivolti verso di noi, che viviamo quotidianamente le difficoltà e i disagi che questa newco ha creato. E non pensate che una semplice convention, molto eterogenea, rivolta a tutti (agenti, subagenti, produttori, dirigenti, funzionari, ecc.) possa farci dimenticare le annose problematiche, assuntive, liquidative e amministrative, che viviamo ogni giorno con la clientela e possa calmare il malumore che cresce ogni giorno di più. Siamo stufi, per non dire altro, di sentire parlare solo di vendita di “Valore Futuro”, unico prodotto che non crea problemi assuntivi.
Neanche il bel viso della giornalista/moderatrice, il cui impegno ha raccolto solo giudizi positivi, e i suoi bellissimi occhi azzurri, che possono essere rimasti impressi a molti di noi, possono far mettere in secondo piano quanto ogni giorno dobbiamo vivere e le difficoltà con le quali dobbiamo convivere. Per questo l’invito è che questa sia veramente la volta buona per la tanto ambita semplificazione.
Buona lettura!
Vincenzo Cirasola
Il presidente