di Luca Gualtieri
iunione di oltre dieci ore per il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza che ieri avrebbe analizzato le linee generali del piano industriale in
arrivo. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il documento potrebbe essere presentato il prossimo 11 ottobre con l’obiettivo di mettere nero su
bianco il nuovo corso dell’istituto controllato dal fondo Atlante. Da un lato la banca guidata da Francesco Iorio dovrebbe compiere un profondo lavoro
di ristrutturazione, agendo con decisione sulla voce costi. La mossa è del resto inevitabile alla luce dell’83,6% di cost/income registrato nel primo semestre e il mercato potrebbe apprezzare azioni determinate a difesa della redditività. Dall’al-tro lato si lavorerà sul rilancio gestionale con una particolare
attenzione per l’anima retail dell’istituto vicentino. Si cercherà insomma di condensare in un documento unico il turnaround di Atlante, dettando così
l’agenda per i prossimi mesi e, forse, anni. Un altro importante banco di prova sarà il cantiere delle sofferenze. Nelle prossime settimane dovrebbe partire
la due diligence sui crediti deteriorati della banca per definire il perimetro di una consistente operazione di deconsolidamento prevista per l’inizio del
2017. Ovviamente l’intenzione di Bpvi è strappare un prezzo di cessione conveniente, circostanza oggi resa possibile dalla presenza in campo del fondo
Atlante. Sullo sfondo c’è poi il lavoro sul fronte legale. Se a ottobre dovrebbero partire i tavoli di conciliazione con gli azionisti, sarebbe alle battute
finali anche il lavoro attorno all’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori dell’istituto. Resta poi sul tavolo la possibilità di
intraprendere un’azione legale contro Cattolica Assicurazioni dopo il divorzio improvviso annunciato ad agosto. L’intento sarebbe contestare i presupposti
per il legittimo esercizio del recesso, anche alla luce del fatto che la trasformazione in spa non è stata una scelta autonoma di Bpvi ma una mossa obbligata
imposta dalla legge. La banca comunque non percorrerà soltanto la strada dello scontro legale. L’auspicio ai vertici di Bpvi sembra essere quello di
ricucire lo strappo e ricostruire l’alleanza, magari su presupposti diversi rispetto al passato. Quanto al m&a, nessuno si aspetta novità significative nei
prossimi mesi. Una fusione con Veneto Banca al momento sembra uno scenario remoto, praticabile solo con l’arrivo di un nuovo azionista di maggioranza.
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