Ci vorranno anni prima che venga ufficialmente prodotta un’auto senza guidatore e, quindi, gli esseri umani continueranno ad avere un ruolo di primaria importanza ancora per molto tempo, afferma l’ideatore di questa innovativa tecnologia, Raj Rajkmar, dal suo laboratorio di ricerca alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh.
La pensa diversamente Chris Urmson da Mountain View (California), capo dal 2009 del programma di Google Inc. per la creazione di un auto completamente automatica. Secondo Urmson, un veicolo che non necessita di alcun input o intervento da parte dell’essere umano sarebbe una scelta più sicura e potrebbe essere pronto per la produzione entro il 2020.
Automatizzare un’auto, se non del tutto almeno in parte, può ridurre il rischio di alcuni incidenti ma può anche comportare nuove sfide di sicurezza non facilmente risolvibili dalla tecnologia attuale.
Urmson, ex collega di Rajkumar al Carnegie Mellon, teme che i guidatori possano trovarsi impreparati se un sistema automatico improvvisamente chiedesse loro di riprendere il controllo della guida del veicolo.
“Più migliora la tecnologia, meno affidabile diventa il guidatore,” ha affermato.
L’approccio all-in di Google si diversifica dalla strategia attuata dal resto del settore automobilistico: già nei prossimi due o tre anni, infatti, i clienti di queste ultime potranno acquistare veicoli con il pilota automatico.
Le famose case automobilistiche General Motors Co., Volkswagen AG e la nuova Tesla Motors Inc. stanno spianando la strada per l’ingresso nel mercato di un veicolo completamente automatico, cercando di affrettare, iniziando presto come quest’anno, i propri piani di produzione.
Un piccolo gruppo di possessori di auto Tesla sta già testando il sistema “Autopilot” che permetterà di guidare in autostrada e di parcheggiare automaticamente. Tesla si aspetta di ampliare l’offerta di questa tecnologia entro la fine dell’anno.
Un sistema che permette all’auto di parcheggiare automaticamente è già su mercato e sempre più veicoli sono equipaggiati con tecnologie che frenano, fanno manovre o mantengono una distanza di sicurezza da un veicolo in corsia automaticamente.
La spinta delle cause automobilistiche verso un’automatizzazione almeno parziale dei veicoli sta superando la velocità delle autorità di regolamentazione nell’aggiornare le attuali regole del codice stradale.
Alcuni esperti, tra cui Urmson, temono che i guidatori possano non rispondere bene di fronte all’invenzione di un’auto che permette loro di abbandonare completamente il controllo del volante anche per lunghi tratti.
Secondo le autorità del settore e alcuni scienziati, una delle principali sfide che dovranno affrontare le case automobilistiche che hanno intenzione di produrre veicoli in parte autonomi sarà quella di riuscire ad avvisare un guidatore di riprendere il controllo del veicolo in caso di emergenza.
Uno studio appena rilasciato dalla National Highway Traffic Society Administration esupportato da Google e da molte case automobilistiche e da fornitori leader nel settore ha rilevato che alcuni guidatori impiegano in media 17 secondi per rispondere ad una richiesta di ripresa del controllo del veicolo. Questo fattore dipende ovviamente dal livello di automatizzazione dell’automobile e dall’intensità di allerta.
In quel lasso di tempo, un’auto che procede a 60 miglia orarie farebbe più di un quarto di miglio.
Quando, tuttavia, gli allarmi visuali e udibili sono stati accompagnati da sistemi di avviso “fisici”, come una piccola spinta nel sedile resa possibile grazie ad un meccanismo installato, il tempo di reazione si è ridotto a solo qualche secondo.
Ma, secondo la National Highway Traffic Society Administration, l’avviso non sarebbe stato nemmeno considerato da alcuni partecipanti allo studio.
Quando le persone alla guida di un’auto automatica spostano l’attenzione verso altre attività, come ad esempio mandare un’e-mail, “la loro prontezza di riflessi di fronte agli impulsi e agli allarmi potrebbe non essere sufficiente.”
A tal proposito, sono stati pensati dispositivi di “assistenza al guidatore” come freni che si attivano automaticamente quando i sensori dell’auto rilevano uno scontro imminente, ha affermato Urmson.
Ma un veicolo completamente automatizzato “può essere molto più sicuro di quanto potrà mai esserlo qualsiasi sistema di assistenza al guidatore.”
Il comportamento dei guidatori a bordo delle auto automatizzate è quindi una questione da tenere in considerazione.
Un’altra difficoltà potrebbe essere rappresentata dalla possibile interazione tra le auto robotizzate e quelle guidate dalle persone.
Urmson ha evidenziato questo problema, che è emerso ricercando le cause di una serie di incidenti nei quali le auto senza guidatore di Google sono state tamponate dai normali veicoli.
Durante un incidente del 20 agosto, un’auto automatica prototipo di Google è stata tamponata quando era ferma per far attraversare un pedone vicino alla sede centrale della compagnia a Mountain View.
Il guidatore del veicolo Google aveva assunto il controllo manuale dopo che l’auto aveva iniziato a frenare automaticamente per far passare il pedone. Urmson ha ipotizzato che il guidatore dell’altro veicolo probabilmente stesse guardando altrove mentre cambiava corsia.
Queste questioni irrisolte, tuttavia, non frenano le case automobilistiche e i fornitori dal puntare su un’automatizzazione anche parziale dei veicoli, poiché un approccio incrementale promette maggiori rendimenti nel breve termine rispetto a non sperimentare la tecnologia su strada nell’attesa che sia definitivamente pronta e permetterà di raggiungere un giorno una completa ed efficiente automatizzazione.
Molte compagnie specializzate in tecnologia automobilistica, come Continental AG e colossi di Silicon Valley, come la chipmaker Nvidia Corp., oltre a supportare il progetto di Google, collaborano con le case automobilistiche per installare sistemi semi-automatici nei veicoli.
Lo scorso mese, Delphi Automotive Plc, fornitore di auto a livello globale in prima linea nello sviluppo del veicolo automatizzato, ha acquisito Ottomatika, società spin-off della Carnegie Mellon University, creata nel laboratorio di ricerca di Rajkumar.
I sistemi di assistenza al guidatore semi-autonomizzati dovrebbero aggiungere 3000$ o più al normale costo delle auto. Ancora non è stato stimato il costo finale di un veicolo completamente autonomo.
L’intero settore automobilistico sta aspettando che i regolatori di sicurezza stradale della National Highway Traffic Safety Administration facciano chiarezza sulla propria posizione riguardo al pilota automatico di Tesla e tecnologie simili.
“L’agenzia è in regolare contatto con le numerose compagnie che stanno sviluppando tali tecnologie, e stiamo collaborando con ciascuna di esse per assicurarci che queste innovazioni possano essere utilizzate nel massimo della sicurezza,” ha dichiarato la National Highway Traffic Safety Administration il 31 agosto.
A luglio, il capo della NHTSA, Mark Rosekind, ha affermato che l’autorità di regolamentazione sta rivalutando le leggi federali per la sicurezza dei veicoli, e questo fatto potrebbe interessare anche le auto senza guidatore.
“Stiamo cercando di valutare se questa innovazione entri in contrasto con gli ordinamenti vigenti,” ha affermato Rosekind.
Fonte: Insurance Journal