Banca Mediolanum spa debutterà in borsa il 28 dicembre. Lo ha confermato ieri l’a.d., Massimo Doris. La società sarà il risultato della fusione di Mediolanum nell’istituto di credito. La decisione era già stata presa il 25 maggio da entrambi i consigli d’amministrazione, ma verrà formalizzata il 29 settembre con l’approvazione definitiva da parte di un’assemblea straordinaria dei soci, seguita dalla trafila dei vari adempimenti.
Nel passaggio finale, al termine dell’anno, il cambio delle azioni sarà di uno a uno.
Il nuovo soggetto erediterà tutti i rapporti giuridici del predecessore. È una fusione «inversa», nel senso che «è la società figlia, per così dire, che assorbe la società madre», ha spiegato Doris. «Abbiamo deciso questo passo per migliorare l’efficienza del gruppo, abbattendo i costi, grazie per esempio al fatto che non avremo più due consigli d’amministrazione ma uno solo. Si semplifica, si razionalizza e si aumenta così la redditività, facilitando l’attività ai revisori dei conti e soprattutto guadagnando anche in rapidità decisionale. Solo in costi vivi, costituiti soprattutto da oneri fiscali, come tasse sui dividendi e Iva, risparmieremo 6 milioni di euro».
Il nuovo assetto vedrà Banca Mediolanum spa non solo concentrarsi al 100% sul ramo del business bancario e assicurativo, oltre che sul management degli asset, ma partecipare al 50% nelle operazioni di Banca Esperia, che non sarà più ceduta. Inoltre, «manterremo l’attuale 3,4% di partecipazione in Mediobanca».
Ai vertici della nuova spa si ritroveranno quasi sicuramente quelli attuali della banca, cioè Massimo Doris come a.d. e suo padre, Ennio Doris, come presidente, anche se la conferma ufficiale si avrà dopo la prossima assemblea.
«I tassi bassi hanno compresso i redditi, ma sul lungo periodo hanno fatto da stimolo per l’economia e, per esempio, nel nostro caso, hanno fatto anche abbassare i costi della raccolta fondi. Quest’anno la raccolta netta è stata di 2,8 miliardi, contro i 2,7 del 2014, mentre l’utile netto a fine giugno toccava 227 mln rispetto ai 164 di metà 2014, con un incremento del 38% in un anno», ha segnalato ancora Doris.
Tra i punti di forza del gruppo Mediolanum si conferma la capillare presenza a fianco dei clienti, con i 4.393 «family banker», con un portafoglio medio di 13,1 milioni di euro ciascuno. Tutti i principali settori di attività hanno avuto una notevole crescita da giugno 2014 a giugno 2015: +6% nei fidi, +16% nei mutui residenziali e +33% nei prestiti. La massa gestita ha sfiorato i 70 mld (69,8) di cui 57 nella sola Banca Mediolanum, quasi 9 nella quota in Banca Esperia, più di 3 nella filiale spagnola «Banco» e mezzo miliardo nella partecipata tedesca Lenz e Gamax.
Il direttore generale, Gianluca Bosisio ha infine rimarcato la proiezione al futuro del gruppo, all’avanguardia nella gestione online e via smartphone dei conti correnti: «Stiamo varando nuove app e soprattutto un’autenticazione aggiuntiva rispetto a consueti codici segreti per proteggere meglio la privacy dei clienti».
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