La lacuna nel contrasto efficace della mancata copertura assicurativa è rappresentata dalla mancanza di dispositivi specificamente omologati per la verifica a distanza della regolarità assicurativa dei veicoli in transito. Ma anche dalla mancata liberalizzazione dei controlli in base alle risultanze delle videosorveglianza comunale.
Questo aspetto è stato evidenziato anche dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con il parere prot. n. 3560 del 21 luglio 2015. La procedura autonoma di accertamento della violazione della mancata copertura assicurativa con sistemi elettronici non presidiati dagli organi di polizia stradale richiede che sussista una specifica omologazione. Ma, al momento, nessun dispositivo in tal senso è stato approvato per questo uso.
In ogni caso, anche qualora intervenisse tempestivamente la necessaria modifica per colmare il vuoto burocratico, considerati i tempi che generalmente sono richiesti per il rilascio dell’omologazione, occorrerebbe poi attendere almeno un anno prima dell’effettiva commercializzazione degli apparecchi.
Tutto ciò, peraltro, non esclude che già adesso possano essere utilizzati i dispositivi automatici in funzione ausiliaria, con la presenza del personale di polizia stradale. Per potenziare efficacemente e senza oneri il contrasto della mancata copertura assicurativa basterebbe sdoganare tutti i varchi di controllo targhe presenti sul territorio nazionale. Non solo autovelox, tutor o varchi ztl. Ma anche telecamere di videosorveglianza che documentano con precisione le circostanze e sono in grado di immortalare i trasgressori.
Del resto, mentre per documentare un’infrazione come l’eccesso di velocità sono necessarie verifiche tecniche sempre più scrupolose, per accertare la circolazione di un veicolo senza copertura assicurativa basterebbe un semplice fotogramma. Che evidenzi chiaramente il passaggio del mezzo sotto alle telecamere munite di riconoscimento numerico della targa, data ora e circostanza esatta del passaggio.