di Valerio Testi
Azimut razionalizza le attività in Turchia, dove attraverso una serie di acquisizioni è divenuto il primo operatore indipendente nell’ambito del risparmio gestito, con una quota di mercato del 4,9%. Az International, società lussemburghese del gruppo Azimut , assieme ai partner di minoranza di Azimut Bosphorus Capital Portfoy Yonetimi (Azb), ha deciso di fondere Azb in Azimut Portfoy Yonetimi (Azp), l’altra società prodotto del gruppo in Turchia. La nuova entità manterrà il nome di Azimut Portfoy Yonetimi. L’operazione avverrà in due fasi: prima Azih acquisterà il restante 30% di Azb non ancora in suo possesso secondo i criteri già applicati nell’operazione di aprile; poi Azb sarà incorporata in Azp, a sua volta interamente detenuta da Azimut International. I soci fondatori di Azb rimarranno pienamente coinvolti in Azp per sviluppare il portafoglio prodotti e far crescere il business in linea con il business plan a cinque anni originariamente condiviso. A fine luglio l’industria del risparmio gestito in Turchia contava masse per 30,8 miliardi euro (di cui oltre il 90% investite in strategie obbligazionarie di breve termine) e circa 47 società di gestione (di cui 31 indipendenti) registrate al Capital market board. Le masse totali dell’industria equivalgono solo al 5% del pil, rendendo la Turchia uno dei mercati meno penetrati al mondo. Ieri il titolo Azimut è balzato del 5,5% a 20,47 euro per effetto di ricoperture dopo un’accentuata fase di debolezza (-30% dai massimi di maggio). Agli attuali livelli l’azione scambia a circa 11 volte il prezzo/utile 2015 e le aspettative di dividendo ipotizzano un rendimento del 7,2% per il prossimo anno. (riproduzione riservata)