Alla fine di giugno 2015 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia (lavoro diretto) è stato pari a € 24,4 mld, quasi tre miliardi in più rispetto al I semestre dell’anno precedente, secondo i dati resi noti dall’ANIA.
Vi ha contribuito l’aumento del volume dei premi, principalmente di ramo III, che ha ampiamente compensato la crescita dell’onere per sinistri, dovuto soprattutto agli importi riscattati o disinvestiti delle polizze di ramo I (cfr. Tab. 1 e Fig. 1). Analizzando gli andamenti dei singoli trimestri degli anni precedenti (cfr. Tab. 2 e Allegato 2), si nota come il flusso netto del II trimestre 2015, pari a € 10,8 mld, confermi il positivo trend registrato fin dal I trimestre 2014, caratterizzato da flussi netti superiori ai € 10 mld; va evidenziato tuttavia come tale importo nell’ultimo trimestre non sia più imputabile unicamente al saldo del ramo I, pari a € 5,7 mld e quasi dimezzato rispetto al II trimestre 2014, ma anche a quello del ramo III, pari a € 4,9 mld e in forte aumento rispetto agli appena € 0,7 mld registrati nell’analogo trimestre del 2014.
Nel I semestre 2015 il volume premi è stato pari a € 61,6 mld, in aumento dell’11,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente; si tratta del volume più elevato mai registrato nel business vita ed è il risultato di una raccolta premi che già nel I trimestre vedeva volumi quasi pari a € 32 mld.
A fine giugno 2015 tali premi risultano costituiti per l’86% da premi unici, in aumento del 12,1% rispetto al I semestre 2014 (cfr. Fig. 1), e per il restante 14% da premi periodici. Quest’ultima quota è costituita per il 5% da premi di prima annualità (+21,0% rispetto al 2014) e per il 9% da premi di annualità successive, in diminuzione del 2,5%. Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti convenzionalmente posta pari a 10 anni – l’aumento del volume premi rispetto al I semestre 2014 passerebbe dall’11,0% al 7,3%. Nel I semestre 2015 l’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a € 37,2 mld, il 9,9% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. La quota prevalente delle uscite è stata rappresentata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 64% dei pagamenti complessivi, in aumento del 17,8% rispetto al I semestre 2014; le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione per somme da pagare, sono ammontate al 26% delle uscite totali (-6,9% rispetto al 2014), mentre il restante 10% è costituito dagli importi dei sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita, che hanno registrato un aumento del 16,6% rispetto all’anno precedente. Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che l’84% delle imprese, rappresentative del 97% del mercato in termini di premi contabilizzati 2014, ha registrato nel I semestre 2015 un flusso netto positivo e che il 53% (per una quota premi pari al 57%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (4,57%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive. Nel I semestre 2015 le riserve tecniche vita sono state pari a € 550,6 mld, in aumento sia rispetto al trimestre precedente (+1,7%) sia rispetto all’analogo periodo del 2014 (+13,4%), seppur con variazioni più contenute rispetto ai due trimestri precedenti. Il 73% delle riserve deriva da impegni assunti da polizze di Ramo I mentre il 20% è afferente a polizze di ramo III, un punto percentuale in più sottratto al ramo I rispetto al I semestre 2014. Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia alla fine del I semestre 2015, si osserva che quasi la metà (48%) dell’intero ammontare è detenuto dalle prime cinque compagnie, mentre se si considerano anche le successive cinque imprese si arriva a sfiorare il 70%.
Nel I semestre 2015 il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a € 14,9 mld, conseguenza di una raccolta premi del valore di € 40,7 mld (€ 34,1 mld unici e € 6,6 mld annui) e di uscite pari a € 25,8 mld, dovute soprattutto ai riscatti (€ 16,0 mld) (cfr. Fig. 2); il saldo netto conseguito è risultato in calo del 30,9% rispetto all’analogo periodo del 2014 mentre è doppio rispetto a quello del 2013 (cfr. Allegato 2). Nel primo semestre 2015 i premi contabilizzati di ramo I sono ulteriormente diminuiti del 6,0%, dopo il calo del 2,0% registrato nei primi tre mesi dell’anno in corso, rispetto all’analogo periodo del 2014 mentre gli oneri sono aumentati del 18,6%. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo I il 6,5% delle riserve (6,1% nel I semestre 2014). Relativamente al ramo III, la raccolta netta del I semestre 2015 è stata pari a € 8,8 mld, confermando la significativa ripresa del ramo che, dopo sei anni consecutivi di segno negativo, ha registrato un saldo semestrale positivo (il flusso netto conseguito nei primi tre mesi dell’anno in corso aveva da solo superato quello relativo all’intero anno 2014). Tale risultato è dovuto principalmente al consistente aumento del volume premi, quasi raddoppiato rispetto al I semestre degli ultimi due anni e pari a € 17,8 mld, a cui si è aggiunta la diminuzione dell’8,2% del totale oneri per sinistri, pari nel I semestre 2015 a € 9,0 mld. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato l’8,2% delle riserve (il 10,7% nei primi sei mesi del 2014). Il ramo V, con una raccolta di premi per € 2,3 mld (il 3,5% in più rispetto al I semestre 2014) e con un ammontare di pagamenti per € 1,9 mld (principalmente riscatti e scadenze e rendite maturate), ha registrato nei primi sei mesi dell’anno un saldo positivo pari a € 368 mln (oltre l’80% conseguito nel solo I trimestre), in diminuzione di circa il 20% rispetto al I semestre 2014, ma comunque in netto miglioramento rispetto all’analogo periodo degli ultimi tre anni in cui era stato negativo. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 6,8% delle riserve (6,7% nei primi sei mesi del 2014).
L’andamento trimestrale delle riserve tecniche distinte per ramo nel corso dell’anno è influenzato dagli sviluppi del saldo netto tra entrate e uscite sopra descritti. Per i rami principali è possibile valutare approssimativamente quanta variazione sia scaturita da tale saldo e quanta dai rendimenti attribuiti agli assicurati. Per il ramo I nel I semestre 2015 la variazione dello stock di riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2014 è stata di € 18,4 mld (era stata di € 25,8 mld nel I semestre 2014), ossia € 3,5 mld in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti (cfr. Tab. 3). Relativamente al ramo III, invece, a fronte di un flusso netto pari a € 8,8 mld, la variazione delle riserve è stata positiva per € 11,5 mld (era stata pari a soli € 1,6 mld nel I semestre 2014), per effetto della contribuzione positiva dei rendimenti della gestione finanziaria. Infine, il ramo V ha registrato da inizio anno un ammontare di riserve in aumento di € 677 mln, importo superiore di 309 mln rispetto alla raccolta netta (premi – uscite) della gestione tecnica del ramo; tale risultato risente tuttavia di una riallocazione straordinaria di riserve dal ramo V al ramo I avvenuta nel 2014.