di Andrea Giacobino  

 

Vale quasi 54 milioni di euro ed è destinato a produrre un margine d’interesse di 9,5 milioni il ramo dei promotori finanziari del Monte dei Paschi di Siena conferito da poche settimane in Wise Dialog Bank (Widiba), la nuova banca online di Rocca Salimbeni, guidata da Andrea Cardamone, operativa dal prossimo novembre.

La stima del ramo d’azienda è stata redatta da Deloitte Financial Advisory e dal suo partner Antonio Solinasa fronte dell’aumento di capitale di Widiba pari a 7,9 milioni che è stato liberato poche settimane fa mediante il conferimento, da parte di Mps, del business dei promotori finanziari.

La valutazione Deloitte è stata fatta con il metodo «Dividend discount model» nell’accezione «Excess capital», prassi condivisa nel settore finanziario e la conclusione dell’analisi ha individuato un range di valore compreso tra 53,9 e 71,5 milioni fissando il valore definitivo nel minimo e tenuto conto che detto valore include una parte dell’avviamento presente in Mps e attribuibile al ramo promotori, pari a circa 7,9 milioni. L’analisi Deloitte ha fotografato il ramo d’azienda a fine 2013, con 668 promotori attivi, forti di una raccolta di 5,6 miliardi. Ma fornisce anche numeri significativi della marginalità attesa dal nuovo business integrato in Widiba, tra promotori e banca online: nel 2017, infatti, il margine d’interesse sarà di 9,5 milioni a fronte di 29,6 milioni di commissioni nette e oneri operativi per 22,2 milioni.

A fine 2017 i promotori finanziari di Monte dei Paschi di Siena, grazie a una crescente azione di reclutamento, saranno peraltro saliti a 843 per servire oltre 134 mila clienti.

Perde meno l’incubatore di Riccardo Donadon

Con una duplice fusione inversa si semplifica la struttura di controllo di H-Farm Ventures, il più importante «venture incubator» di imprese tecnologiche italiane creato e guidato da Riccardo Donadon. Qualche giorno fa, infatti, è stato depositato il progetto della fusione per incorporazione nella stesa H-Farm di Farm Angels e Farm Angels 2, due srl che detengono rispettivamente il 16,6% e il 5,3% dell’incubator.

Il progetto spiega che l’operazione «persegue l’utilità di verticalizzare in un’unica struttura operativa l’attività di venture incubator», attuando «quelle sinergie che permetteranno un sicuro risparmio di costi fissi». Inoltre si verificherà «un consolidamento patrimoniale che avrà ripercussioni positive nei confronti dei terzi dal punto di vista finanziario ed in particolare rispetto agli enti finanziatori».

I rapporti di cambio sono rispettivamente di 0,2072 per Farm Angels e di 0,2069 per Farm Angels 2. Soci della prima sono col 42,7% Giuseppe Miroglio dell’omonima dinastia tessile di Alba e fra gli altri, con quote del 9,5% cadauno, il manager di Mediobanca Paolo Cuniberti, Luca Marzotto e la Red Circle di Renzo Rosso della Diesel.

Azionisti della seconda società incorporanda sono, ciascuno col 14,1%, Mauro Banchero, Barbara Donadon, Marurizio Donadelli, Luca e Stefano Marzotto e Mario Dardi, Di entrambi i veicoli Riccardo Donadon è pure socio. H-Farm ha chiuso il 2013 in perdita per 217 mila euro dopo che l’esercizio precedente si era chiuso in passivo per 2,2 milioni.

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