di Claudia Cervini
La Banca Popolare di Vicenza è pronta a lanciare il riassetto della rete di sportelli e ad avviare una revisione del suo modello commerciale. Durante un incontro avvenuto nei giorni scorsi tra il vice-direttore generale Emanuele Giustini, responsabile della divisione Mercati e i sindacati, il top manager ha confermato alle organizzazioni l’importanza del riassetto in quanto necessario alla crescita della banca nel comparto retail, attraverso una maggiore specializzazione nella consulenza alla clientela.
La direzione scelta è quella del cosiddetto «modello a stella». Lo schema consiste nel rafforzamento di alcune grandi filiali capofila, intorno alle quali ruoteranno le altre, trasformate in sportelli satelliti con il risultato, da un lato, di spingere l’acceleratore sulla consulenza ai clienti attraverso l’ausilio di esperti dedicati e, dall’altro, di orientarsi verso una maggiore digitalizzazione delle filiali, in particolare per le operazioni di cassa. Il progetto dovrebbe riguardare 119 filiali del Nord Italia della provincia di Belluno, Treviso, Castelfranco, Venezia, Padova, Verona e, naturalmente, Vicenza, ma i dettagli sono ancora in fase di definizione. A questo proposito, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è stata anche costituita una commissione paritetica (composta sia da rappresentanti della banca sia da membri delle organizzazioni sindacali) per trattare i temi delle politiche commerciali e degli inquadramenti. Nell’ultima settimana di settembre si terrà un incontro dedicato al confronto su questi argomenti, compresa la definizione del modello a stella che interesserà la rete di sportelli. «Considerate le difficoltà del mercato attuale e del sistema bancario, la volontà della banca è di sostenere l’attuale livello di occupazione», hanno fatto sapere le organizzazioni in una nota congiunta. L’istituto presieduto da Gianni Zonin ha sottolineato alle organizzazioni anche «la figura centrale e strategica del direttore di filiale e l’importanza di organici compatibili con i carichi di lavoro per riuscire a cogliere tutte le opportunità commerciali». Il riassetto della rete interesserà anche gli orari di apertura delle filiali. La direzione ha confermato alle sigle sindacali la buona riuscita della sperimentazione relativa all’orario continuato nella pausa pranzo. Fatto che lascia presagire un’apertura di alcuni sportelli della rete in questa particolare fascia oraria. «Di minor soddisfazione – sia in termini economici che di presenza della clientela – l’apertura serale e il sabato», sottolineano i sindacati aggiungendo che l’azienda sta portando avanti le opportune verifiche per rivalutare il progetto nel suo complesso.
La Banca Popolare di Vicenza non è l’unica a muoversi in direzione di un diverso assetto commerciale. Complice il difficile contesto di mercato e i numerosi cambiamenti in atto, diversi istituti italiani stanno prendendo provvedimenti in tal senso. A partire da Unicredit, che il 3 novembre inaugurerà il nuovo modello di rete commerciale. Il restyling, a cui è destinato un investimento complessivo di 1,5 miliardi di euro nei prossimi due anni, riguarderà come già comunicato dalla banca una nuova offerta in termini di prodotti e servizi alla clientela (dall’Rc Auto agli elettrodomestici venduti agli sportelli, fino a una forte spinta all’intermediazione immobiliare), e una revisione della rete di agenzie, sempre più snelle e digitalizzate, con attenzione particolare all’aspetto della consulenza. Il progetto, secondo l’amministratore delegato Federico Ghizzoni, porterà a una crescita media annua dei ricavi del gruppo tra il 4 e il 5% fino al 2018.
Sulla scia dell’evoluzione tecnologica che interessa sempre più anche il rapporto cliente-banca, la Popolare di Vicenza ha lanciato anche un servizio di internet banking denominato @time Mobile, che consente ai clienti di eseguire tutte le operazioni di pagamento e bonifico direttamente dallo smartphone, grazie a un generatore di codici-password installato sul dispositivo. (riproduzione riservata)