L’ANAPA in una newsletter torna sulla questione del grave squilibrio tecnico attuariale in cui versa il Fondo Pensione Agenti, la cui sorte (se e in quali termini sarà salvato o se la COVIP procederà con l’amministrazione straordinaria e l’eventuale liquidazione coatta) sarà nota entro la fine del mese.
Anche SNA e FONAGE hanno ammesso la gravità e l’urgenza della situazione.
SNA ha approvato una mozione con la quale, per salvare il Fondo Pensione Agenti, ha chiesto lo stato di agitazione della categoria.
ANAPA si dissocia da questa decisione: “ma contro chi la categoria deve “agitarsi”? Chi sono i “veri”
responsabili di questa débâcle finanziaria?”
Per affrontare questa emergenza servono “pazienza, lucidità, grande senso di responsabilità verso l’intera
categoria, strumenti a nostro parere più incisivi della sterile e populistica minaccia di sciopero”.
L’ANIA ha offerto alle parti sociali la disponibilità a contribuire con l’importo di 16 milioni di euro su un disavanzo prospettico di oltre 700 milioni di euro, a condizioni inderogabile, comunque, che venga abrogata la prestazione definita e sostituita da una contribuzione definita. Offerta che ANAPA aveva chiesto di rivedere.
Anche SNA, da parte sua, ha inviato ad ANIA una lettera, nella quale richiede alle imprese di riformulare la propria disponibilità a contribuire almeno in misura pari alla partecipazione paritetica nel FPA al piano di riequilibrio da sottoporre all’Autorità. In ipotesi contraria si darà seguito, senza ulteriori indugi, a quanto deliberato dal loro congresso, vale a dire lo “stato di mobilitazione della categoria, predisponendo una serie di iniziative di stampo sindacale”.
Anche Unapass ha avanzato ad ANIA la richiesta di riconsiderare la propria proposta economica, ma non ha minacciato di “mobilitare la categoria”.
Le associazioni di categoria degli agenti continuano dunque ad agire separatamente e senza condivisione di piani e strategie.
Secondo ANAPA non è comunque aumentando l’erogazione dell’ANIA che viene salvato il Fondo Pensione Agenti. “La conquista “sindacale” concepita nel 1975, a prescindere, è finita e non esiste più”.
La “conditio sine qua non”, imposta dall’ANIA, per impegnare anche 1 euro è quella che il Fondo debba “obbligatoriamente” trasformarsi dal sistema retributivo a quello contributivo, con la conseguente implicazione che FONAGE diventi come un comune PIPcome tanti in circolazione (sia pur continuando a godere della contribuzione paritetica delle compagnie).
Per trovare una soluzione percorribile ANAPA ritiene necessario:
a) procedere a un immediato azzeramento dell’attuale Consiglio di Amministrazione;
b) nominare un board di advisor di esperti indipendenti che darebbe garanzie che il Fondo abbia una prospettiva di continuità solida, in particolare per le giovani generazioni;
c) attuare un trasparente confronto con l’ANIA partendo dal presupposto che esiste una corresponsabilità di chi, in rappresentanza di ANIA, ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione alla realizzazione del risultato che è sotto gli occhi di tutti, in ogni caso con l’obiettivo comunque di trovare una soluzione che dia prospettiva al Fondo.
Nell’ipotesi di liquidazione del FPA, la prassi prevede che il commissario, una volta quantificato l’attivo netto dell’intero fondo (compreso i versamenti individuali), lo ripartisca, privilegiando prima coloro che sono già in pensione (circa 10.500 ex-agenti ed eredi), e successivamente destinando l’eventuale rimanenza tra gli agenti in attivo (circa 15.600). In pratica, la gran parte degli agenti attivi rischierebbe di perdere tutti i versamenti, non solo la quota parte erogata dalla mandante, ma anche la propria, compresi i personali versamenti aggiuntivi e integrativi.
QUALI SAREBBERO LE IPOTESI DI PERDITE DEGLI AGENTI ATTIVI E NON?
Dalla seguente tabella si può rilevare come non muti molto il complesso dei tagli che dovranno subire sia i pensionati sia gli iscritti attivi. Ciò anche considerando l’offerta delle imprese di € 16 milioni, contraria al principio di equità che dovrebbe caratterizzare il piano di riequilibrio, di fronte al disavanzo di 700 milioni di euro. La situazione non muta anche auspicando un aumento “considerevole” dell’offerta delle compagnie sino a 44 milioni euro o addirittura sino a 84 milioni di euro.
Queste le varie ipotesi di piano di riequilibrio possibili riportate da ANAPA:
1° IPOTESI: OFFERTA DELL’ANIA:
– A carico delle imprese: € 16 milioni;
– A carico degli agenti in pensione: abbattimento della pensione di anzianità del 40%;
– A carico degli agenti attivi: perdita della prestazione definita e copertura della propria “provvista” del 60%.
Esempio 1): un agente di età 48 anni, con 20 anni di contribuzione che ha maturato complessivamente € 55.000 (tra versamenti base, aggiuntivi e integrativi) di cui € 27.500, di tasca propria e l’altra metà da parte della mandante, si troverebbe salvato nel proprio “zainetto” circa € 33.000 (pari al 60% della copertura delle dotazione iniziali). In pratica sul complessivo andrebbe a perdere il 40%, ma sulla quota di € 27.500 che egli ha individualmente versato va a guadagnare un 20% d’interessi.
Esempio 2): un agente di 58 anni con 30 anni di contribuzione che ha maturato complessivamente € 71.000 (tra versamenti base, aggiuntivi e integrativi) di cui € 35.500, di tasca propria e l’altra metà la mandante, si troverebbe salvato nel proprio “zainetto” circa € 41.180 (pari al 60% della copertura delle dotazione iniziali). In pratica andrebbe sul complessivo a perdere il 40%, ma sulla quota di € 35.500 che egli ha individualmente versato va a guadagnare un 20% d’interessi.
2° IPOTESI: ACCORDO CHE L’ANIA AUMENTI IL CONTRIBUTO DA 16 A 44 MILIONI:
– A carico delle imprese: € 44 milioni;
– A carico degli agenti in pensione: abbattimento della pensione di vecchiaia del 35%;
– A carico degli agenti attivi: perdita della prestazione definita e copertura della propria “provvista del 60%”.
Esempio 3): un agente di età 48 anni, con 20 anni di contribuzione che ha maturato complessivamente € 55.000 (tra versamenti base, aggiuntivi e integrativi) di cui € 27.500 di tasca propria e l’altra metà la mandante, si troverebbe salvato nel proprio “zainetto” circa € 33.000 (pari al 60% della copertura delle dotazione iniziali). In pratica, sul complessivo va a perdere il 40%, ma sulla quota di € 27.500 che egli ha individualmente versato, va a guadagnare un 20% d’interessi.
Esempio 4): un agente di 58 anni con 30 anni di contribuzione ha maturato complessivamente € 71.000 (tra versamenti base, aggiuntivi e integrativi) di cui € 35.500, di tasca propria e l’altra metà la mandante, si troverebbe salvato nel proprio “zainetto” circa € 41.180 (pari al 60% della copertura delle dotazione iniziali). In pratica andrebbe sul complessivo a perdere il 40%, ma sulla quota di € 35.500 che egli ha individualmente versato va a guadagnare un 20% d’interessi.
3° IPOTESI: ACCORDO CHE L’ANIA AUMENTI IL CONTRIBUTO DA 16 a 84 MILIONI:
– A carico delle imprese: € 84 milioni;
– A carico degli agenti in pensione: abbattimento della pensione di vecchiaia del 40%;
– A carico degli agenti attivi: perdita della prestazione definita e copertura della propria “provvista del 70%”.
Esempio 5): un agente di età 48 anni, con 20 anni di contribuzione che ha maturato complessivamente € 55.000 (tra versamenti base, aggiuntivi e integrativi), di cui € 27.500 di tasca propria e l’altra metà la mandante, si troverebbe salvato nel proprio “zainetto” circa € 38.500 (pari al 70% della copertura delle dotazione iniziali). In pratica sul complessivo andrebbe a perdere il 30%, ma sulla quota di € 27.500 che egli ha individualmente versato va a guadagnare un 40 % d’interessi.
Esempio 6): un agente di 58 anni con 30 anni di contribuzione che ha maturato complessivamente € 71.000 (tra versamenti base, aggiuntivi e integrativi) di cui € 35.500, di tasca propria e l’altra metà la mandante, si troverebbe salvato nel proprio “zainetto” circa € 49.800 (pari al 70% della copertura delle dotazione iniziali). In pratica andrebbe sul complessivo a perdere il 30%, ma sulla quota di € 35.500 che egli ha individualmente versato va a guadagnare un 40% d’interessi.
4° IPOTESI: NON ACCORDO e COMMISSARIAMENTO
– A carico delle imprese: € 0.
– A carico degli agenti in pensione: come da prassi, liquidazione privilegiata;
– A carico degli agenti attivi: come da prassi liquidazione del patrimonio restante, dopo avere liquidato i pensionati, con diritto di prelazione in base all’anzianità dell’agente.
In caso si dovesse arrivare a quest’ultima ipotesi del “commissariamento”, ANAPA valuterà tutte azioni di responsabilità a carico dell’Organo Amministrativo e di Controllo.