Previdenza
AUtori: Alberto Cauzzi e Silvin Pashaj
ASSINEWS 245 – settembre 2013
La cassa di previdenza dei medici veterinari (www.enpav. it) intervenne già in maniera significativa nel 2010 per ottenere stabilità dei conti a lungo termine. Infatti, il risultato atteso, la sostenibilità per i successivi 30 anni, era così garantito. Non a caso l’ente fu uno dei più fervidi oppositori e contestatori, insieme alla cassa dei dottori commercialisti, del progetto, poi andato a buon fine, dell’allora ministro Fornero di estendere il periodo di garanzia di sostenibilità finanziaria delle casse privatizzate sino a 50 anni. Ciò imponeva, conseguentemente, un riordino ed una ridiscussione di tematiche appena concluse, che necessitavano di ulteriori approfondimenti, e che risultava complicato riaprire dopo così poco tempo, a scapito di nuovi e dolorosi interventi. Eppure la cassa fu costretta, dagli eventi e più propriamente dalla promulgazione della legge, ad intervenire ulteriormente per assicurare la sostenibilità per un più lungo periodo. Una cassa, quella dei medici veterinari, che conta (anno 2012) 27.161 lavoratori attivi, di cui 15.465 uomini e 11.696 donne. I pensionati attivi, in lieve crescita rispetto all’anno precedente sono 6.173 con un rapporto lavoratori attivi/ pensionati di 4,40. Una cassa in ottima salute? In linea di massima certamente, alcune linee tendenziali però preoccupano l’ente di previdenza. CONTENUTO A PAGAMENTO
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