I grattacieli firmati dalle archistar Hadid, Libeskind e Isozaki che modificheranno lo skyline di Milano presto potrebbero finire in un fondo immobiliare. È questa, secondo quanto appreso da fonti qualificate del settore da MF-Milano Finanza, una delle opzioni allo studio ai piani alti di Generali, la compagnia assicurativa guidata dal ceo Mario Greco, primo azionista con il 67% del progetto Citylife (il restante 33% è nelle mani di Allianz).
Il progetto è in fase embrionale ma potrebbe vedere la luce nei prossimi mesi con la costituzione di una sgr ad hoc controllata proprio dal Leone di Trieste che, in alternativa, potrebbe cercare sul mercato italiano un gestore già operativo.
Ma la mossa potrebbe essere anche finalizzata a trovare una nuova modalità di accordo con le banche creditrici (EuroHypo, Banca Imi, Bpm, Credit Agricole, Mediobanca eUnicredit, che hanno in pegno il 100% di Citylife) in vista dei primi rimborsi: 353 milioni dei 761,62 milioni di indebitamento (su 1,6 miliardi di linee di credito concesse) scadono infatti nel secondo semestre di quest’anno e la società ha già avviato i contatti per il riscadenziamento e il rifinanziamento. La nascitura sgr dovrà quindi costituire un fondo immobiliare nel quale conferire l’enorme proprietà (255 mila metri quadrati di superficie) e poi gestire la fase di sviluppo e commercializzazione. Operazioni che nonostante la crisi del settore proseguono come dimostra il bilancio 2012 dal quale si evince che «nel corso dell’anno sono stati stipulati compromessi di vendita per un controvalore di 13 milioni», portando così «il valore totale degli appartamenti venduti a 365 milioni». E proprio questa attività «ha generato incassi per caparre ed anticipi per un valore di circa 155 milioni». (riproduzione riservata)