In tema di sinistro commesso dal conducente minorenne di un autoveicolo e quindi di responsabilità del proprietario maggiorenne, ai fini della prova liberatoria della presunzione di colpa è necessario dimostrare che la circolazione del mezzo sia avvenuta contro la propria volontà e non semplicemente senza il proprio consenso.
E’ così legittima la sentenza con cui, accertata l’illiceità della condotta del terzo minorenne e pure in assenza del proprietario dal proprio domicilio al momento dell’utilizzo dell’autovettura, venga accolta la domanda della compagnia assicuratrice in rivalsa sul proprietario del mezzo, non autore del danno, ma non incolpevole dell’evento rispetto alla condotta lesiva del medesimo terzo.
Cassazione civile sez. VI, 27 giugno 2013, n. 16217