Pagina a cura DI ROBERT HASSAN
Nel mondo assicurativo continua la richiesta sostenuta di profi li nel settore risk and compliance, dovuta sia alla necessità di adottare sistemi di controllo più sofi sticati richiesti a livello normativo, sia a una maggiore attenzione da parte delle compagnie che sentono l’esigenza di monitorare i rischi in modo ancora più accurato di prima. «In ambito risk management le fi gure hanno un taglio molto tecnico/ quantitativo; non essendo suffi ciente il numero di risorse del settore, spesso si attinge dal settore bancario/asset management oppure dalla consulenza, che è in grado di fornire risorse ben aggiornate e tecnicamente preparate e non sempre può competere con le retribuzioni offerte dalle compagnie assicurative per questi profi li», spiega Carlo Caporale, associate director di Robert Half, società di head hunting. Nell’ambito rischio spicca infatti la fi gura emergente del chief risk offi cer, un professionista che deve possedere sensibilità organizzativa per gestire i processi di elaborazione e conoscenze informatiche: defi nisce le strategie di gestione e controllo dei rischi di mercato, di credito, di liquidità, legali e operativi, in linea con le strategie e gli obiettivi del gruppo; coordina e supervisiona l’intero processo di enterprise risk management che ha l’obiettivo di garantire un contesto di rischi controllato e affi dabile, contribuendo così al conseguimento degli obiettivi aziendali e alla redditività della società. Inoltre, monitora e misura l’esposizione al rischio e assicura e gestisce la relativa reportistica periodica e il fl usso informativo al top management. Il chief risk offi cer, come attuatore della regolamentazione, gioca un ruolo rilevante anche nella prevenzione di situazioni di crisi. Controlla quindi che l’intero processo sia in coerenza con le linee guida dell’istituto assicurativo e conforme alla regolamentazione e alla normativa. Le responsabilità del ruolo richiedono autonomia e indipendenza sia a livello gerarchico che funzionale. Infatti, generalmente, questa fi gura, nella maggior parte dei casi, riporta direttamente al chief executive offi cier o al direttore generale. Gestisce strutture relativamente piccole, dunque nella maggior parte dei casi operano due-quattro persone. Questo ruolo ha una conoscenza dell’organizzazione del business assicurativo, una dimestichezza con i modelli di valutazione come definiti dall’economia fi nanziaria e dalle scienze attuariali, nonché una competenza nell’analisi dei dati aziendali e di mercato. È un manager di primo livello che può rivestire la qualifi ca di direttore. Ha una remunerazione fissa piuttosto elevata che oscilla in funzione dell’azienda e della collocazione nella struttura: varia da un minimo di 90 mila euro annui lordi a un massimo di 150 mila euro. È comunque una professione che vedrà in molti casi una crescita dimensionale nel prossimo futuro. È un professionista senior, con una sofi sticata e rigorosa cultura fi nanziaria e con forti doti relazionali. Qualche anno fa la gestione tecnica delle compagnie assicurative è stata particolarmente complicata a seguito di una sinistrosità sociale cresciuta rispetto all’anno precedente. La gestione fi nanziaria, d’altra parte, ha visto risultati negativi a causa della crisi che ha colpito i mercati fi nanziari globali. A queste si aggiungono una regolamentazione e una normativa sempre più complesse che coinvolgono gli ambiti di risk management, compliance e legale. È in questo contesto che il ruolo del chief risk offi cer si fa sempre più cruciale, in quanto sempre più integrato nel business, nella pianifi cazione strategica e nelle tematiche legate all’ottimizzazione della redditività. Questo ruolo può provenire da esperienze in attuariato, in revisione, in fi nanza o in aree di pianifi cazione e controllo. È diretta emanazione del consiglio di amministrazione dell’impresa e ne rappresenta il naturale presidio in ordine alle strategie del rischio.