di Anna Messia
Le compagnie di assicurazione devono impegnarsi per contrastare il fenomeno delle frodi nel settore Rc Auto, una delle principali cause del caro tariffe che caratterizza il mercato italiano. Ma la lotta ai falsi incidenti non può diventare un alibi per risarcire in ritardo i clienti onesti che hanno subito un sinistro. Così l’Isvap, l’istituto di controllo del settore che sta per confluire sotto le insegne di Banca d’Italia, guidato dal commissario straordinario (ed ex presidente) Giancarlo Giannini, ha fissato rigidi paletti che le compagnie devono rispettare in caso di sospetto di frode. Prima di tutto devono informare il danneggiato che dalla consultazione della Banca Dati Sinistri sono emersi almeno due parametri che hanno fatto nascere il sospetto che il sinistro possa essere falso o artefatto, e che quindi sono necessarie ulteriori indagini: informazione che deve essere recapitata all’assicurato entro gli stessi termini che sono fissati dalla legge per la formulazione dell’offerta di risarcimento in caso di un normale sinistro. Ovvero entro 60 giorni dalla denuncia per i danni a cose (che si riducono a 30 giorni se c’è l’accordo tra le parti) ed entro 90 giorni dall’avvenuta guarigione in caso di danno alle persone. In ogni caso la compagnia non può perdere tempo perché entro 30 giorni dall’invio di questa prima comunicazione dovrà far conoscere «al danneggiato le sue determinazioni conclusive in merito alla richiesta di risarcimento», scrivono dall’Isvap. L’impresa dovrà insomma decidere rapidamente se ci sono gli estremi per presentare una querela o se intende procedere con il regolare pagamento del sinistro. Gli obblighi di comunicazione più stringenti le imprese ce l’avranno, però, nei confronti della stessa autorità di controllo che vuole essere informata passo dopo passo sull’evoluzione del sinistro in questione. All’Isvap dovrà essere recapitata la stampa della pagina, risultante dalla consultazione della Banca Dati Sinistri, da cui emerge la presenza di parametri di significatività che hanno fatto nascere il sospetto di sinistro falso; dovrà poi essere allegata anche la comunicazione inviata all’assicurato per informarlo della decisione di effettuare ulteriori approfondimenti; e soprattutto dovranno essere fornite all’istituto le descrizioni delle attività effettuate e degli accertamenti svolti in funzione antifrode. Dovrà, per esempio, essere indicato se sono stati avviati accertamenti investigativi oppure controperizie sul veicolo del responsabili del sinistro. Niente scuse quindi per allungare i tempi dei rimborsi visto che i sinistri fuori tempo massimo sono già la ragione principale che nel 2011 ha portato l’Isvap ha comminare alle impresa sanzioni per oltre 50 milioni di euro. (riproduzione riservata)