La rivoluzione è partita. “Who’s next?” è la battuta che circola nel top management di Generali, dopo che lo scorso fine settimana il Comitato esecutivo ha iniziato a riorganizzare la prima linea dell’head office. Il primo passo investe Raffaele Agrusti, direttore generale dal 2004 e a seguire (2007) anche Cfo. Agrusti diventa country manager per l’Italia. La stessa idea era venuta in testa pure a Giovanni Perissinotto, un anno e mezzo fa, ma l’allora amministratore delegato di Generali aveva trovato la strenua opposizione dell’azionista Mediobanca. Da notare che Agrusti non lascia la carica di direttore generale, ma solo quella di Cfo. A questo ruolo viene chiamato Alberto Minali, che 20 anni fa aveva iniziato la sua carriera proprio presso il Leone. La funzione di Cfo, che riferirà a Greco, sarà focalizzata sulle aree di Bilancio, Fiscale, Controllo e Pianificazione Strategica, M&A, Investor Relations e la Funzione attuariale di Gruppo. La gestione degli investimenti finanziari e immobiliari, l’area Affari Legali e Societari e la Corporate Social Responsibility, precedentemente in capo al Cfo, riporteranno invece direttamente a Greco, che evidentemente nella volontà di ridisegnare il Gruppo nei prossimi anni intende assumerne un più saldo e diretto controllo gestionale. In questo senso, resta da capire il ruolo del secondo amministratore delegato, Sergio Balbinot, anche alla luce dei nuovi incarichi attribuiti a Paolo Vagnone. Quest’ultimo, infatti, chiamato a Trieste a febbraio
2011 quale country manager per l’Italia e oggi sostituito da Agrusti, è stato designato nei giorni scorsi a “sviluppare il business a livello internazionale con i clienti Commercial e Corporate”. Ma finora Balbinot è stato appunto l’ambasciatore del Leone nel mondo, responsabile dello sviluppo su scala globale. (p.pos.) Raffaele Agrusti diventa country manager per l’Italia lascia la carica di cfo ma non quella di direttore generale