Intermediari
I requisiti per l’iscrizione al registro intermediari in Francia, Germania e Spagna
Autore: Tiziana Menegatti e Anna Pitton
ASSINEWS 234: settembre 2012
Ogni anno sembra diventare più difficile riuscire ad iscriversi al RUI – Registro unico degli intermediari assicurativi.
In Italia, a seguito della normativa di recepimento della DIA – direttiva sull’intermediazione assicurativa 2002/92/CE, per diventare agente o broker di assicurazione l’unica via è ora il superamento della prova di idoneità indetta una volta all’anno dall’ISVAP e che consiste in una prova scritta e, per i candidati che superano la stessa, in una prova orale. Negli ultimi tre anni in media il 21% dei partecipanti alla prova è riuscito a superarla e pare che quest’anno lo scritto fortemente selettivo e imperniato per lo più su domande spesso insidiose, non sempre ben formulate e a volte esulanti da programma d’esame abbia fatto una vera e propria strage di candidati.
Se lo scopo di questa selezione fosse la tutela del futuro cliente di tali candidati intermediari e questi fossero messi sotto torchio sulle questioni basilari, tecniche, ma anche giuridiche, riguardanti l’assicurazione, la cosa sarebbe anche condivisibile. Ma così come è prevista e formulata, a chi giova questa prova di idoneità? Spinti da curiosità siamo andati ad indagare su quanto avviene oltre confine e con sorpresa abbiamo notato che le cose sembrano essere assai più semplici e pensate nell’ottica di considerare l’intermediario assicurativo alla stregua di un professionista, libero imprenditore, che deve possedere adeguate capacità professionali (che si apprendono con lo studio e con la pratica) per poter svolgere il suo mestiere. CONTENUTO A PAGAMENTO
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