Il Dipartimento del Tesoro Usa è riuscito a raggiungere un obiettivo che al culmine della crisi finanziaria dei mutui subprime contraddistinto dal fallimento di Lehman Brothers sembrava impossibile: salvare American International Group e recuperare al contempo gli oltre 180 mld di dollari di aiuti concessi alla maggior compagnia assicurativa al mondo.
Il doppio sorprendente risultato è stato raggiunto con l’ultima massiccia offerta di azioni Aig da parte del Tesoro Usa. Il Dipartimento ha collocato sul mercato circa 554 milioni di azioni della compagnia assicurativa al prezzo di 32,5 usd per azione, in un’operazione che ha consentito a Washington di raccogliere 18 miliardi di dollari. Il collocamento, il quinto effettuato a partire dai primi mesi del 2011, ha inoltre portato l’Amministrazione Federale a ridurre la quota detenuta nella società al 22% dal 92% iniziale.
Il prezzo di collocamento è superiore ai 28,73 dollari pagati dal governo statunitense per salvare Aig dalla bancarotta. La transazione, portata a termine nel pieno della campagna per le presidenziali statunitensi del prossimo novembre, rappresenta un successo per il presidente Barack Obama, protagonista negli anni scorsi di una grande e controversa battaglia per salvare importanti pezzi dell’economia e della finanza Usa.
L’ultimo collocamento ha infatti consentito all’amministrazione Obama di recuperare interamente i 182,3 miliardi di dollari di capitali iniettati nelle casse del gruppo per salvarlo dal collasso, anche se parte dei fondi non sono stati utilizzati dal gruppo assicurativo grazie alle risorse raccolte con la dismissione di diversi asset. “Il Tesoro e la Federal Reserve hanno ora recuperato complessivamente 194,7 mld di dollari”, ha fatto presente lo stesso Tesoro, aggiungendo soprattutto di aver finora ottenuto un ritorno positivo di 12,4 mld dalle operazioni di collocamento.
Aig ha riacquisito 5 miliardi di azioni proprie tramite l’operazione mentre la parte restante dell’offerta è stata collocata prevalentemente presso investitori istituzionali.