Royal Bank of Scotland considera infondate le accuse mossegli dagli Usa, che accusano la banca di aver violato alcune normative federali che regolano i titoli mobiliari durante il processo di vendita di titoli ipotecari.
“Crediamo di avere abbastanza prove sulla regolarità delle nostre attività e ci difenderemo con vigore“, ha dichiarato un portavoce dell’istituto di credito.
La Federal Housing Finance Agency ha intentato causa nei confronti di 17 grandi banche internazionali, tra cui RbS, per aver fornito informazioni fuorvianti circa la qualità di alcuni mutui messi in vendita all’alba della crisi finanziaria.
L’agenzia federale, che si è presa carico della gestione dei giganti dei mutui Fannie Mae e Freddie Mac dopo il loro salvataggio dalla bancarotta, ha chiesto risarcimenti per miliardi di dollari alle banche incriminate di aver venduto titoli tossici, si legge nel report. Nel gruppo di istituti di credito figurano nomi del calibro di Bank of America, JpMorgan Chase, Goldman Sachs e Deutsche Bank.
Royal Bank of Scotland è la banca più esposta, tra le britanniche, alla causa mossa dalla Federal Housing Finance Agency. È quanto dichiara Shore Capital. È impossibile a questo stadio rilasciare stime puntuali sul potenziale impatto finanziario dell’indagine, spiega Shore, ma è chiaro che le azioni di RbS saranno le più colpite.
Anche secondo Investec Royal Bank of Scotland potrebbe subire dalla causa statunitense un impatto maggiore rispetto alle altre rivali. Gli analisti affermano che l’impatto su Barclays e Hsbc è gestibile in quanto il loro capitale azionario core tangibile è pari rispettivamente a 71 e a 128 mld usd. Il capitale azionario tangibile di RbS è invece pari a 90 mld usd.