Risk management persone

Autori: Alberto Cauzzi e Silvin Pashaj
Assinews 223 – Settembre 2011

Luglio caldo, ancor di più agosto, quest’anno. Inarrestabile ormai il lungo ed incessante intervento sul fronte della previdenza pubblica. Il continuo attacco subito dall’Italia in questi mesi ha pregiudicato pesantemente la nostra stabilità economica, prova ne è l’incessante rodeo subito dal valore del differenziale tra il tasso del bund tedesco ed i nostri titoli di stato, che ogni giorno, in questo periodo estivo, ha toccato un nuovo record negativo. Purtroppo bisogna mettere mano ai conti, con interventi strutturali, soprattutto nella direzione dell’ottimizzazione del cosiddetto welfare, di cui le pensioni sono un caposaldo alquanto significativo. Gli interventi sostanziali sul tema pensionistico, incominciati l’anno scorso con la legge 122/2010 sono stati ulteriormente inaspriti quest’anno, con la legge 111 del 15 di luglio 2011 che è stato convertito in legge a tempo di record nel D.L. 98/2011. E probabilmente non è ancora finita. Proprio in questi giorni di agosto, quando questo articolo è in redazione, è in discussione un ulteriore inasprimento, frutto dell’intervento che il governo si appresta a varare per stabilizzare i nostri conti. Ma entriamo maggiormente nel merito di ciò che già è stato approvato, ovvero la L. 111/2011.
In materia previdenziale il provvedimento, all’articolo 18, integra e inasprisce le novità introdotte dalla precedente manovra, Legge 122/2010. Entrambi i provvedimenti mirano al contenimento della spesa negli anni a venire tramite l’inasprimento dei requisiti di età per il pensionamento di vecchiaia e anzianità. CONTENUTO A PAGAMENTO
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