L’Organismo Unitario dell’Avvocatura si schiera decisamente contro il provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri che dimezza la misura del risarcimento del danno biologico per gli incidenti stradali nei casi di invalidità permanente compresa tra 10 e 100 punti (le cosiddette tabelle uniche nazionali). Secondo il presidente dell’Oua Maurizio de Tilla si tratta di un regalo alle compagnie che danneggia i cittadini: “Stranamente il provvedimento interviene solo due mesi dopo che una sentenza della Cassazione aveva stabilito che le tabelle del Tribunale di Milano fossero quelle da ritenersi più congrue per il metodo di calcolo e i valori determinati. Secondo queste tabelle, un 20enne con invalidità permanente del 90% fino ad oggi riceverebbe dai 850mila a oltre un milione di euro. Invece, con le tabelle fissate dal governo incasserà tra i 450 e i 600mila euro. Circa la metà”. Per de Tilla, “questa decisione implementa ulteriormente la forte discriminazione fra le vittime di incidenti stradali e le vittime di altri infortuni alle quali il dpr non sarebbe applicabile”.
In sostanza per lo stesso danno si possono ricevere risarcimenti completamente diversi e questa, secondo de Tilla, è una discriminazione causale inammissibile. Cosa ancor più grave è che le nuove tabelle individuano valori differenti tra uomini e donne e non solo, la Magistratura viene “privata totalmente di diritto del suo potere discrezionale nella decisione del quantum risarcitorio”.