Zurich propone un master di quattro mesi su pianificazione finanziaria e previdenza per formare i consulenti delle reti di distribuzione che collocano i suoi prodotti in Italia
di Francesca Vercesi
I primi venti professionisti della prima edizione, presentata lo scorso 14 settembre, vengono tutti da Finanza&Futuro, la rete dei promotori finanziari di Deutsche Bank. Così lo Z pension advisor, organizzato insieme alla Zurich academy e in collaborazione con Irsa, dal titolo «Il financial planning e la previdenza», della durata di quattro mesi è un percorso di formazione per trasformare i consulenti in esperti della previdenza integrativa. Un’iniziativa da leggersi nell’ottica dell’offerta formativa che il gruppo assicurativo Zurich sta portando avanti e che va a completare una strategia iniziata nel 2008 con la Z platform appunto, la polizza finanziaria-assicurativa unit linked proposta da Finanza e Futuro Banca ed emessa da Zurich life assurance plc rappresentanza generale per l’Italia, branch di Zurich life assurance plc (Irlanda) che opera in Italia in regime di stabilimento nel rispetto della normativa italiana e irlandese. Dopo questa prima edizione del Master, il corso sarà esteso anche ad altre reti che saranno scelte tra i distributori che collocano la Z platform (a oggi 12 in tutto). «L’idea nasce dopo aver analizzato mercato ed esigenze dal punto di vista dell’intermediario e del consumatore finale, considerando che c’è una notevole carenza di offerta e che il mercato assicurativo non è stato in grado, fino a ora, di offrire prodotti assicurativi studiati per il financial planning. Nell’industria finanziaria esiste di fatto, grazie alla normativa Ucits, la trasportabilità dei prodotti da una giurisdizione all’altra. Questo non avviene ancora per i prodotti assicurativi per via di un quadro normativo più frammentato che di fatto impedisce la trasportabilità dei prodotti da un mercato all’altro, rallentando quindi l’evoluzione dell’offerta», spiega Dario Moltrasio, a capo della distribuzione retail del gruppo Zurich global life. E precisa: «Se da una parte mancano i prodotti, dall’altra manca la corretta cultura. Riteniamo che investire in quest’ottica sia fondamentale». Ecco che l’ammontare del budget di investimento per la formazione del gruppo è circa il 20% del totale relativo al marketing. Oggi in Italia, su 22 milioni di lavoratori dipendenti, solo quattro hanno in corso forme di previdenza complementare, ci sono quindi circa 18 milioni di lavoratori dipendenti che non hanno nulla. Il gap per colmare il mercato delle pensioni si aggira ancora intorno all’80% e il mercato è ancora in attesa di una vera partenza. «Si rende quindi indispensabile pensare a un accumulo di lungo periodo», insiste Moltrasio. Oggi in Italia, su 22 milioni di lavoratori dipendenti, solo quattro hanno in corso forme di previdenza complementare, ci sono quindi circa 18 milioni di lavoratori dipendenti che non hanno nulla. «Al momento non c’è ancora la consapevolezza da parte delle persone sull’importanza dell’argomento». Sul mercato non ci sono ancora prodotti in grado di seguire le esigenze dei risparmiatori durante un intero ciclo di vita. In altre parole, «occorre guardare alla pianificazione finanziaria del cliente in modo integrato e in un’ottica di lungo periodo usando quindi in modo combinato prodotti assicurativi e finanziari. Ritengo quindi che il financial planning integrato potrà svilupparsi di più, per rispondere alle crescenti richieste dei clienti, solo quando anche l’industria assicurativa riuscirà a offrire i prodotti adatti». Per tornare al corso, quest’ultimo sarà gestito da un comitato scientifico composto da Giuliano Cazzola, Domenico Comegna e Nino Savelli. Con la partecipazione di Sergio Sorgi di Progetica e di Raoul Pisani di Sda Bocconi. (riproduzione riservata)