L’European Securities and Markets Authority (Esma) ha confermato di aver ricevuto una lettera dall’International Accounting Standards Board (Iasb), l’autorità responsabile dell’emanazione dei principi contabili internazionali, nella quale si afferma che alcune società finanziarie non hanno messo a bilancio svalutazioni adeguate dei titoli di Stato greci detenuti in portafoglio.
Una portavoce dell’Esma ha infatti confermato di aver ricevuto la lettera “relativa all’importanza di una regolare applicazione degli standard Ifrs sul debito sovrano greco”. L’Iasb è un’autorità indipendente che elabora standard contabili, tra cui l’Ifrs.
La portavoce sottolinea inoltre che l’Esma sta rivedendo se esistono differenze nel modo in cui le società trattano il debito sovrano detenuto e se queste sono accettabili nell’ambito dell’Ias 39, uno standard contabile per riconoscere e misurare gli strumenti finanziari. “L’Esma mantiene uno stretto e regolare dialogo con lo Iasb e le scoperte generali saranno condivise” con questo, spiega ancora la portavoce.
La notizia era stata anticipata dal Financial Times, che era riuscito a vedere la lettera. Il presidente dell’Iasb, Hans Hoogervorst, spiegava come il fatto che alcune società finanziarie potrebbero aver messo a bilancio svalutazioni non adeguate di bond ellenici sia “un fatto di grande preoccupazione”.
Sempre sul fronte delle banche europee, l’Autorità bancaria europea (Eba) ha confermato di aver inviato alle istituzioni dell’Unione europea i propri pareri sulle varie “opzioni politiche” per aiutare le banche della regione.
L’Eba ha però preferito non commentare le indiscrezioni del Financial Times Deutschland, secondo il quale Andrea Enria, presidente dell’Eba, avrebbe chiesto ai ministri delle Finanze e dell’Economia europei una rapida ricapitalizzazione delle banche che ne hanno bisogno.
Secondo quanto riportato dal giornale, Enria ha proposto che sia l’European Financial Stability Facility (Efsf) a fornire direttamente fondi alle banche in difficoltà. In cambio l’Efsf diventerebbe azionista degli istituti che hanno chiesto aiuto.
Per Enria questa mossa aiuterebbe a calmare i mercati finanziari, preoccupati per la situazione di alcune banche europee per via della loro esposizione ai Paesi europei colpiti dalla crisi del debito sovrano, si legge ancora nell’articolo.