«Le imprese agricole indubbiamente hanno molteplici rischi, sia legati alle avversità naturali (come maltempo, incendi, fitopatie ed epidemie animali), sia alle fluttuazioni isteriche dei prezzi sui mercati internazionali che destabilizzano i redditi aziendali. Governare le crisi naturali ed economiche è l’unico modo per stabilizzare le entrate delle imprese e permettere programmazione e sviluppo del settore primario».
Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi al convegno, promosso da Inea, su «Instabilità dei mercati e sostegno ai redditi nella nuova Pac». E ha ricordato come l’Organizzazione stia seguendo con grandissima attenzione il lavoro della Commissione europea sulle nuove misure per gestione del rischio, che si avvieranno a partire dal 2014, e sugli strumenti di gestione ipotizzabili: assicurazioni, fondi mutualistici, ma anche protezione delle esposizioni finanziarie mediante borse merci ed i derivati finanziari, gestione del risparmio e del credito con la creazione di riserve finanziarie «precauzionali».
«Si vorrebbero collegare gli strumenti del risk management ai piani di sviluppo rurale. Sin da ora», ha ribadito, «diciamo no alla regionalizzazione, al decentramento degli strumenti attivabili. Vogliamo un sistema coordinato a livello centrale e non frammentato. Va garantita l’omogeneità degli schemi di copertura dei rischi ed evitata disparità di trattamento tra agricoltori».
«Lo sottolineo per ultimo, ma», ha concluso il presidente di Confagricoltura, «è il primo aspetto in ordine di importanza: quello delle risorse che la Commissione europea metterà a disposizione per le misure di risk management. In questa revisione della Politica agricola comunitaria, più che in altre, occorre definire delle priorità di intervento e per Confagricoltura l’assicurazione è una priorità, perché può stabilizzare, il che non vuol dire garantire, il reddito delle imprese, facilitando la programmazione degli investimenti e lo sviluppo del settore primario».