Il grande margine di errore nel diagnosticare, attraverso l’ecografia, una malformazione delle ossa del feto, non esime l’ecografista dal dimostrare diligenza. La Cassazione, con la sentenza 22996 accoglie il ricorso di due genitori che avevano chiesto ai medici e alla struttura di essere risarciti per il danno non patrimoniale, biologico ed esistenziale. Ad avviso dei ricorrenti, l’errore dei camici bianchi li aveva messi nell’impossibilità di autoderminarsi, e dunque di decidere di non far nascere la figlia, che aveva delle gravi malformazioni alle mani e ai piedi. Il danno era anche nello shock emotivo subìto, visto che a fronte di un referto rassicurante non si erano preparati gradualmente alla reale situazione. Infine c’era la nascita indesiderata, con quel che aveva comportato nelle loro vite.