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In molti ormai sanno cosa è il Gdpr (regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679), ma solo pochi (lato aziende e p.a.) lo sanno mettere in pratica e altrettanto ridotto è il numero di coloro che (lato cittadini) sanno come tutelare la propria riservatezza e le proprie informazioni. La Commissione europea ha diffuso, il 25 luglio 2024, la seconda relazione sull’applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati, che evidenzia, tra gli altri, i seguenti punti negativi: applicazione disomogenea del Gdpr, tutele non effettive, poche consultazioni preventive e Dpia (valutazioni di impatto privacy), pochissimi codici di condotta, adempimenti eccessivi per le Pmi (poco aiutate dai Garanti), consulenti e Dpo poco esperti, minori non adeguatamente protetti.
Metadati delle e-mail aziendali con la scappatoia, ma anche con un possibile inghippo. Non scattano sanzioni per l’omesso accordo sindacale sull’uso del sistema di conservazione dei cosiddetti log se il datore di lavoro autodichiara la necessità di tenerli per un tempo prolungato, la cui durata può, sulla carta, essere fissata dallo stesso datore di lavoro. È quanto deriva dalla nota del Garante della privacy del 6 giugno 2024, n. 364, come commentata dall’associazione Confindustria con la circolare del 22 luglio 2024.
Non c’è solo lo stress da troppi impegni e super lavoro. Stressati, con diritto al risarcimento, si può esserlo anche per mancato svolgimento di attività lavorativa. Infatti, il datore di lavoro che lasci in condizione di forzata inattività un dipendente, pur senza alcun intento persecutorio né conseguenze sulla retribuzione, può determinare pregiudizi sulla vita professionale e personale dell’interessato, suscettibile di risarcimento. Lo afferma la Corte di cassazione nella sentenza n. 22161 del 6 agosto 2024, condannando un Comune al risarcimento di oltre 10 mila euro a una sua lavoratrice dipendente, ammalatasi in seguito alla forzata inattività negli anni 2010-2012.
Risultato, nel corso del 2023 le frodi creditizie in Italia hanno raggiunto i 150 milioni di euro con un aumento del 14,5% in termini economici rispetto a un anno prima. L’allarme è stato lanciato dagli esperti del Crif attraverso le pagine dell’osservatorio Mister Credit che ha scandagliato un ecosistema di oltre 40 fonti informative e 100 algoritmi, arrivando a decretare 32.400 casi di frode registrati in Italia lo scorso anno, con un importo medio di 4.666 euro. A partire dalle frodi basate sul furto di identità, la minaccia più preoccupante per il settore del credito, in particolare per il credito al consumo. «Se da un lato i casi di frode con importi inferiori ai 1.500 euro hanno mostrato una contrazione (-25,8%) attestandosi al 28,8% del totale, dall’altro è emersa una preoccupante crescita delle frodi con importi più elevati», hanno spiegato gli esperti del Crif.
È aumentato, nel 2023, il numero di incidenti stradali, soprattutto sulle autostrade, ed è peggiorato il dato delle vittime tra i conducenti di monopattini elettrici, biciclette e biciclette elettriche sulle strade urbane, per i quali è in arrivo una stretta con la riforma del Codice della strada. Distrazione, mancato rispetto della precedenza e velocità elevata come principali cause dei sinistri stradali. Sono questi i dati statistici più rilevanti contenuti nel rapporto sugli incidenti stradali dell’anno 2023 pubblicato il 25 luglio scorso da Aci e Istat, dal quale emerge che si sta allontanando l’obiettivo “Ue 2030” del dimezzamento della mortalità sulla strada rispetto all’anno 2019. Senza trascurare il costo sociale degli incidenti stradali con lesioni alle persone, che ammonta a quasi 18 miliardi di euro (1% del Pil nazionale). Aggiungendo i 4,3 miliardi di euro di costi sociali per danni alle cose, si raggiungono i 22,3 miliardi di euro (pari all’1,1% del Pil).
Ampliate le ipotesi di esenzione da imposta sulle successioni e donazioni per i passaggi generazionali di impresa; introdotte disposizioni sul trust, autoliquidazione dell’imposta, novità per la compilazione e trasmissione della dichiarazione di successione, nonché un’importante misura per gli under 26. Sono alcune delle novità contenute nel decreto legislativo che, in attuazione della legge delega sulla riforma fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111), introduce disposizioni per la razionalizzazione dell’imposta di registro, dell’imposta sulle successioni e donazioni, dell’imposta di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall’Iva, approvato in esame definitivo nella seduta del 7 agosto scorso, dal Consiglio dei ministri, dopo il lavoro svolto nelle Commissioni parlamentari sul testo approvato in via preliminare il 9 aprile scorso.
Cresce la richiesta di case in vendita nei primi sei mesi dell’anno (+16%) ma aumenta anche l’offerta degli immobili immessi sul mercato (+21,7%). Sul fronte delle locazioni, i canoni crescono ancora dell’8,5% ma nelle grandi città l’interesse per l’affitto si riduce (-6%). Sono alcune delle tendenze contenute nel report diffuso dall’osservatorio semestrale del mercato residenziale di Immobiliare.it secondo cui l’ascesa dei prezzi richiesti per gli immobili in vendita non accenna a diminuire, in riferimento sia ai grandi centri urbani sia alle città di dimensioni minori.
La riforma Cartabia della gustizia non sembra essere stata capace di frenare il contenzioso in materia di lavoro. Anzi. Secondo i dati del ministero della Giustizia, nel 2023 si è registrato un aumento del 6,7% delle cause rispetto all’anno precedente, che fa seguito a un incremento del 14,3% registrato nel 2022. E questo trend starebbe proseguendo anche nei primi mesi del 2024, specie nel settore del pubblico impiego, scuola in primis. Molte controversie, poi, riguardano licenziamenti, con richiesta di reintegrazione nel posto di lavoro, o casi di mobbing, o puntano a ottenere il riconoscimento giudiziale dell’esistenza di differenze retributive.
Nell’era dell’iperconnessione, l’uso diffuso di device quali smartphone, tablet e laptop ha trasformato il mondo del lavoro, ma ha anche condotto a un aumento del rischio di dipendenza tecnologica. Tale dipendenza può avere gravi implicazioni psicologiche e fisiche per i lavoratori, tra le quali l’incapacità di «staccare» dal lavoro. La possibilità di essere costantemente raggiungibili tramite e-mail, messaggi e notifiche conduce molti professionisti a sentirsi obbligati a rispondere immediatamente, anche al di fuori dell’orario lavorativo. Questo fenomeno, noto come «tecnostress», aumenta i livelli di ansia e riduce il tempo dedicato al riposo e al recupero, aspetto fondamentale per mantenere un buon equilibrio tra vita professionale e privata.

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Un errore clamoroso e fatale. Avvenuto in una casa di cura privata in collina tra le più prestigiose di Torino. Emerso grazie al coraggio e all’onestà di un’anestesista che si è rifiutata fino all’ultimo di modificare la realtà che aveva visto e ciò che aveva annotato nella cartella clinica. Una trasfusione di sangue. Quando era arrivata di corsa a rianimare la paziente, una donna di 71 anni che stava entrando in arresto cardiaco, la dottoressa aveva notato che aveva l’ago infilato nel braccio e una flebo che le infondeva goccia a goccia una sacca di sangue. Il dramma è che Carla Raparelli quel giorno non aveva bisogno di alcuna trasfusione. E soprattutto che quel sangue non era compatibile con il suo. Era destinato a un altro paziente, un uomo, ricoverato in un’altra stanza. Ed è bastato un quarto d’ora per scatenare nella donna una gravissima reazione immunitaria che ne ha causato la morte.
Un boato e il trullo che si disintegra a Cisternino, in Puglia. Qualche ore dopo dalle macerie è stato estratto il corpo di Nicola Salatino, 55 anni, ingegnere di Bari, ucciso dall’esplosione. Gravemente ferita la moglie di 53 anni. Era il loro primo giorno di vacanza in Valle d’Itria, ospiti di una coppia di amici che al momento della deflagrazione erano distanti e sono rimasti illesi. L’esplosione, forse per una fuga di gas, è avvenuta nella cucina del trullo, alle 8 di ieri mattina.

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Rispettate le previsioni nel week end da bollino nero: oltre 8 milioni le auto in viaggio. Ma è stata una domenica funestata da incidenti mortali quella dell’esodo che precede il Ferragosto. Su strade e autostrade si contano 6 morti e decine di feriti. Gli incidenti più gravi tutti al Sud: in provincia di Benevento (1 morto e 3 feriti), nel Palermitano (1 morto e 3 feriti) e nel Salento (1 morto e 1 ferito). Anomalo l’incidente sull’A1 nel Lodigiano: un’auto si è ribaltata ed è finita in un fossato. Ma quando i soccorsi sono arrivati chi era a bordo si è dileguato.
L’incendio scoppiato ieri pomeriggio a Roma vicino al Grande raccordo anulare, poi circoscritto dai Vigili del fuoco, ha costretto all’evacuazione di un parco acquatico e di alcune case. Alcune persone hanno manifestato segni di intossicazione da fumo.
Un milione di euro. È il valore del furto avvenuto in un appartamento a nord di Roma, in zona Vigna Clara. Un milione di euro in gioielli, più duemila euro in contanti, rubati nella notte tra venerdì 9 e sabato 10 agosto. L’appartemento è dell’ex giornalista parlamentare della Rai Domenico Del Giudice, 85 anni, che insieme a sua moglie, di 82, non si è accorto di nulla. I ladri sono entrati nell’abitazione passando da una finestra del terzo piano, forzando la serranda. In casa hanno trovato le chiavi della cassaforte e l’hanno svaligiata, mettendo a soqquadro tutto tranne la camera da letto, dove marito e moglie stavano dormendo.

La stagione delle fiamme anche nel 2024 brucia migliaia di ettari in Italia e i dati satellitari del sistema europeo Effis-Copernicus estratti dal Sole 24 Ore del Lunedì, certificano il triste primato del nostro Paese nel numero di incendi rilevati. In tutto sono stati registrati 254 episodi a livello nazionale, per un totale di 28.634 ettari di terra bruciata (dati aggiornati all’8 agosto), pari al 24% degli episodi censiti su scala europea. Seguono Romania, Spagna e Francia ma con meno incendi rilevati, rispettivamente 230, 170 e 148 da gennaio ad oggi. Il record negativo resta intatto anche sul lungo periodo: la media 2006-2023 rileva 290 episodi all’anno in Italia, seguita dai numeri di Portogallo (205) e Spagna (203). A fare da contraltare, però, è il dato relativo alla superfice bruciata che risulta più contenuto, rispetto alle performance degli altri Paesi: circa 28mila ettari in Italia nel 2024, meno che in Bulgaria e Spagna (rispettivamente, 38.850 e 34mila ettari circa); anche la media 2006-2023, pari a circa 56.700 ettari bruciati ogni anno nel nostro Paese, risulta inferiore rispetto ai record di Portogallo (93.736 ettari) e Spagna (81.623 ettari).