Bloomberg Intelligence ha previsto che il 2023 segnerà il terzo anno consecutivo in cui le perdite assicurate derivanti da catastrofi naturali supereranno i 100 miliardi di dollari, soprattutto a causa di un’impennata dei sinistri legati alle condizioni atmosferiche.
Il rapporto sottolinea la crescente prevalenza di pericoli secondari come inondazioni, grandine e incendi, che hanno preso piede in concomitanza con l’aumento delle temperature globali.
Munich Re stima in 43 miliardi di dollari i costi assicurati a livello mondiale per gli eventi catastrofali naturali nella prima metà dell’anno, mentre SwissRe li colloca a 50 miliardi di dollari.
Nonostante questa discrepanza di cifre, gli esperti di Bloomberg Intelligence affermano con sicurezza che per il terzo anno consecutivo verrà superata la soglia dei 100 miliardi di dollari di sinistri per eventi meteorologici.
Il devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, causando una tragica perdita di circa 58.000 vite umane, è stato uno degli eventi di maggior impatto dell’anno.
Purtroppo, solo una parte, circa 5 miliardi di dollari, del costo previsto di 40 miliardi di dollari è stata assicurata, sottolineando le immense sfide poste da tali catastrofi.
I forti temporali negli Stati Uniti hanno rappresentato più di due terzi dei danni assicurati nella prima metà dell’anno. Questi temporali, che hanno provocato inondazioni, grandine e tornado, sono diventati sempre più frequenti a causa dell’influenza dei cambiamenti climatici.
Le temperature più elevate hanno facilitato la formazione di tempeste convettive innescando una maggiore evaporazione dell’acqua e un’elevata umidità al suolo.
Inoltre, le temperature record hanno contribuito alla proliferazione degli incendi selvaggi, aggravando ulteriormente il bilancio globale delle catastrofi.
Bloomberg Intelligence sottolinea anche che le richieste di risarcimento assicurate per catastrofi naturali nella prima metà del 2023 sono state le seconde più alte dal 2011, se adeguate all’inflazione.
La stima di SwissRe di 50 miliardi di dollari di perdite assicurate supera la media decennale di 32 miliardi di dollari. Tra queste perdite, gli eventi meteorologici hanno rappresentato 45 miliardi di dollari, la maggior parte dei quali attribuiti ai temporali negli Stati Uniti. Dieci eventi specifici hanno provocato sinistri superiori a 1 miliardo di dollari ciascuno.
Il rapporto sottolinea la vulnerabilità dei grandi centri urbani agli effetti del cambiamento climatico. Casi come le forti piogge e le inondazioni nella regione italiana dell’Emilia-Romagna, che hanno causato una perdita economica di 10 miliardi di dollari ma solo 600 milioni-1,1 miliardi di dollari di sinistri assicurati a causa della limitata copertura contro le inondazioni in Italia, sottolineano la sfida globale nella mitigazione del rischio.
Kevin Ryan, analista assicurativo senior di Bloomberg Intelligence, sottolinea che la tendenza all’aumento dei sinistri legati alle condizioni atmosferiche, che superano i 100 miliardi di dollari l’anno, è determinata da una combinazione di fattori.
Tra questi, l’intensificarsi degli eventi atmosferici legati al cambiamento climatico, l’aumento del valore delle proprietà, la continua espansione urbana e la crescita economica. L’aumento della gravità dei sinistri è destinato ad accelerare a causa della crescente inflazione, richiedendo strategie di risposta alle catastrofi e di gestione dei rischi ancora più efficaci.
In un anno che ha già visto ingenti perdite assicurate, tra cui grandinate grandi come palle da tennis che hanno causato danni significativi in Texas e tempeste diffuse che hanno colpito Slovenia, Austria e Croazia, il settore assicurativo si sta preparando ad affrontare ulteriori sfide.
Con l’evidenza dell’innegabile impatto del cambiamento climatico sulle catastrofi naturali, gli assicuratori e i politici si trovano di fronte all’imperativo di trovare soluzioni sostenibili per proteggere vite e mezzi di sussistenza di fronte alle crescenti crisi.