Secondo un nuovo studio di Allianz, una scarsa alfabetizzazione finanziaria potrebbe costare alla famiglia media italiana circa 2.150 euro all’anno. Su un periodo di 10 anni, questo potrebbe ammontare a 27.800 euro rispetto alle famiglie composte da persone che comprendono le basi della finanza.
Per lo studio “Playing with a squared ball: the financial literacy gender gap” sono state intervistate più di 1.000 persone in Italia e altrettante in ciascuno degli altri sei Paesi – Stati Uniti, Australia, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna -, ponendo una serie di domande volte a verificare la loro comprensione delle nozioni finanziarie di base, come i tassi di interesse, l’inflazione, i rischi e i rendimenti degli investimenti.
In tutti i paesi, i risultati medi aggregati rivelano che più di un quarto degli intervistati (in Italia il 21%) non dispone delle conoscenze e competenze necessarie per prendere decisioni finanziarie oculate, ciò che Allianz definisce “scarsa alfabetizzazione finanziaria”.
In Italia, il 61% degli intervistati evidenzia un’alfabetizzazione finanziaria media e solo il 18% possiede competenze elevate. I dati sono sostanzialmente in linea con gli altri Paesi esaminati. Da notare il fatto che due terzi (66%) di tutti gli intervistati temono di sapere meno dell’investitore medio sui mercati finanziari e sugli investimenti.
Quali vantaggi economici potrebbe avere per le famiglie italiane una conoscenza finanziaria più ampia?
Sulla base dell’ammontare degli asset finanziari detenuti dalla famiglia media, lo studio Allianz evidenzia che la differenza di reddito derivante da qualsiasi tipo di investimento può variare in modo molto significativo tra persone con un’alfabetizzazione finanziaria bassa, media o elevata. Una persona italiana con un’elevata alfabetizzazione finanziaria può guadagnare 2.300 euro in più all’anno, un importo vicino al guadagno medio mensile per lavoratore in Italia (1). Nell’arco di 30 anni la somma può sfiorare i 128.000 euro.
“La scarsa alfabetizzazione finanziaria fa davvero male”, afferma Ludovic Subran, Chief Economist di Allianz. “In effetti, su lunghi periodi di investimento, come quando si risparmia per la pensione, può costare letteralmente una fortuna. Ma, fortunatamente, saper prendere decisioni finanziarie intelligenti non è nulla di trascendentale: acquisendo le conoscenze e le competenze di base, le persone possono passare da un’alfabetizzazione finanziaria bassa a una media e ottenere così un netto vantaggio economico.”
Un enorme divario di fiducia, soprattutto tra le donne
Considerato il difficile contesto economico, l’indagine condotta da Allianz ha chiesto ai partecipanti anche opinioni sul loro futuro finanziario. In Italia, così come negli altri sei paesi, circa sette intervistati su dieci giudicano le prospettive economiche del proprio paese da negative a estremamente negative. Una percentuale notevolmente più bassa – il 52% di italiani con un’alfabetizzazione finanziaria media – afferma lo stesso sulle proprie prospettive economiche. A titolo di confronto, solo il 4% circa delle persone con competenze finanziarie elevate si sente estremamente sicuro della propria situazione economica.
Questa mancanza di fiducia è particolarmente evidente tra le donne, in Italia e negli altri sei paesi: in media il 66% delle intervistate (in Italia il 64%) non nutre fiducia nella propria situazione finanziaria. È stato inoltre riscontrato un maggior numero di donne con una bassa alfabetizzazione finanziaria rispetto agli uomini (il 30% delle donne contro il 12% degli uomini), con l’eccezione della Germania, dove le donne sono in media più alfabetizzate finanziariamente rispetto agli uomini. È interessante notare che, in tutti e sette i paesi oggetto dell’indagine, le donne hanno risposto più spesso “non so” a una o più domande del questionario di alfabetizzazione finanziaria. Ciò indica anche una scarsa fiducia nelle loro conoscenze finanziarie e nel loro processo decisionale.
La stessa cosa vale per il divario generazionale. Lo studio Allianz mostra che le conoscenze e le competenze finanziarie aumentano con l’età, con una maggiore concentrazione di persone altamente alfabetizzate dal punto di vista finanziario tra i Baby boomer (21%), cioè le generazioni nate tra il 1945 e il 1964, rispetto alla Gen Z (6%), i nati tra il 1996 e il 2010, e ai Millennial (11%), nati tra il 1981 e il 1995, messi insieme.
“Di solito i programmi di alfabetizzazione finanziaria si concentrano sul potenziamento delle competenze numeriche, ma l’alfabetizzazione finanziaria va oltre la matematica”, afferma Patricia Pelayo Romero, Senior Economist di Allianz e coautrice dello studio. “Per avere successo, qualsiasi intervento di alfabetizzazione finanziaria, in particolare quelli rivolti alle donne e ai giovani, deve iniziare con il rafforzamento della fiducia.”
Per contribuire a colmare il gap di alfabetizzazione finanziaria e creare condizioni di parità per tutti, Allianz ha lanciato un hub online di alfabetizzazione finanziaria. Fornisce informazioni e spiegazioni di facile comprensione e strumenti interattivi di budgeting; inoltre, dietro registrazione, si può ricevere coaching gratuito dagli esperti Allianz. Inoltre, Allianz ha recentemente lanciato la campagna “The Squared Ball” per mettere sotto i riflettori le sfide affrontate dalle calciatrici e aiutare le giovani atlete di talento a raggiungere i loro obiettivi con fiducia e know-how finanziario.