Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
È solo un paracadute di cui Poste Vita oggi non ha affatto bisogno considerando che l’indice di solvibilità della compagnia a giugno scorso era del 222%, ovvero più di due volte il minimo richiesto dal regolatore. Ma in un piano di emergenza, destinato a prevedere anche gli scenari peggiori, la compagnia assicurativa del gruppo postale guidato da Matteo Del Fante ha deciso di modificare lo statuto per far fronte rapidamente a eventuali squilibri.
Banco Bpm restringe il perimetro della possibile alleanza assicurativa. L’istituto di piazza Meda intende infatti gestire internamente le attività relative al ramo vita, cercando un partner soltanto nel danni. Questa è l’indicazione fornita ieri al mercato, in concomitanza con la presentazione dei dati semestrali. «Gestiremo il business assicurativo Vita internamente», ha spiegato il ceo Giuseppe Castagna parlando agli analisti.
Banca Mediolanum registra il miglior margine operativo semestrale della sua storia, 307,5 milioni (+25% annuo), e batte il consenso sugli utili del periodo. L’istituto guidato dal ceo Massimo Doris ha chiuso i primi sei mesi del 2022 con un profitto di 237,9 milioni di euro contro i 206 stimati dal consenso Bloomberg, in flessione su base annua (268,7 milioni) «unicamente a causa del titolo Nexi detenuto nel portafoglio e valutato al fair value», ha precisato ieri la banca in una nota.
L’automobile costa sempre più cara agli italiani. Dopo l’impennata consistente registrata sui prezzi carburanti, anche il costo del rischio civile Rcauto è tornato a salire con la fine degli sconti concessi dalle compagnie per la pandemia e con l’impennata dell’inflazione. Tanto che nel luglio scorso per assicurare un veicolo a quattro ruote occorrevano in media 463,63 euro, vale a dire l’8,6% in più rispetto a inizio anno.
- Generali risponde a Consob: cda corretto
Generali risponde alla richiesta di chiarimenti di Consob sulla cooptazione in consiglio di Stefano Marsaglia, e l’esclusione di Luciano Cirinà, manager del Leone candidato nella Lista Caltagirone, con cui la compagnia è in causa. Il cda, si legge in una nota, «ha ritenuto Cirinà privo dei requisiti di idoneità, come previsto dalla Fit&Proper Policy allo stesso applicabile in caso di “gravi misure disciplinari o amministrative inflitte a seguito di episodi di negligenza grave o comportamento doloso”». Il collegio sindacale ha confermato la correttezza della procedura, citando a supporto due pareri pro veritate. La nota spiega inoltre che «i consiglieri Brogi e Cattaneo hanno motivato il dissenso» ritenendo che l’esclusione di Cirinà violi lo statuto e la normativa applicabile».
- I ponti tra le blockchain nel mirino dei ladri: rubati 2 miliardi di dollari
Da inizio anno ad oggi la somma ha raggiunto i due miliardi di dollari. Di cosa si tratta? Del valore, calcolato da Chainalysis, delle criptovalute rubate ai cosiddetti “cross-chain bridges”. Vale a dire: i protocolli “ponte” che consentono l’interoperabilità tra le diverse blockchain. Proprio di recente uno di questi “bridge”, Nomad, è stato oggetto di un mega-colpo da circa 200 milioni di dollari. Con quest’ultimo furto – il tredicesimo nel 2022 – l’incidenza del bottino di questi specifici attacchi è arrivata al 68% di tutte le somme rubate nel criptomondo. Il fenomeno preoccupa. L’efficiente funzionamento dei “cross-chain bridges”, infatti, è fondamentale per poter spostare criptovalute tra le varie catene di blocco. Evidente che, nel momento in cui iniziasse a diffondersi la sfiducia sull’efficienza e sicurezza di simili protocolli, questa parte del cripto ecosistema rischierebbe di incepparsi. Non solo. A detta di Chainalysis si tratta anche di un tema di sicurezza internazionale. I “bridges” in oggetto sono diventati uno degli obiettivi principali dei cracker nordcoreani. Pirati informatici i quali, secondo le più recenti stime, hanno rubato nella finanza decentralizzata oltre 840 milioni di dollari. Un bottino, questo è il timore, che potrebbe essere utilizzato per l’armamento di Pyongyang.
- Bpm, più utili con meno Npl Nessuna fretta sulle polizze
BancoBpm prende tempo sul fronte della scelta del partner assicurativo, limitando la partnership al solo business danni e annunciando di voler mantenere all’interno il vita. Intanto, sotto il profilo dei conti, la grande attenzione ai costi e soprattutto le minori rettifiche su crediti, unite alla sostanziale tenuta dei ricavi, consentono al gruppo di chiudere un primo semestre in crescita: la banca guidata da Giuseppe Castagna ha infatti generato un utile netto di 384 milioni, in progresso del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2021. In termini adjusted, ovvero al netto delle voci non ricorrenti, il risultato si attesta a 497 milioni (+30,1%). Sullo sfondo rimane ovviamente il tema della strategia sul fronte della bancassurance e della scelta del partner. La gara è in corso e nelle scorse settimane sono arrivate le offerte non vincolanti da parte dei gruppi interessati: Crédit Agricole, Axa, Generali e Allianz.
- Generali, «legittimo l’ingresso di Marsaglia» Il no di Brogi e Cattaneo
L’ingresso di Stefano Marsaglia nel consiglio di amministrazione della Generali al posto di Francesco Gaetano Caltagirone è «legittimo». Così come corretta è stata anche la decisione di escludere Luciano Cirinà dalla lista dei potenziali candidati al ruolo. Ad affermarlo è il collegio sindacale del Leone, come si evince dalla nota diffusa nella serata di ieri dalla società dopo precisa richiesta Consob. La nota ripercorre le fasi della procedura che hanno portato alla cooptazione di Marsaglia nel board della compagnia. Procedura che, come è noto, è finita nel mirino dei consiglieri di minoranza, Marina Brogi e Flavio Cattaneo perché ritenuta in contrasto con lo statuto del gruppo. In particolare, Brogi e Cattaneo «hanno motivato il proprio dissenso osservando come, a loro giudizio, la deliberazione del consiglio di ritenere privo dei requisiti il dott. Cirinà e la conseguente deliberazione di non cooptare il medesimo violi lo Statuto e la normativa applicabile». Al contempo, hanno sottolineato che Cirinà sarebbe «privo dei requisiti per la carica» solo in virtù «di quelle che, a loro giudizio, sarebbero iniziative unilaterali ancora sub iudice adottate nei suoi confronti da Generali in risposta alla sua candidatura nella lista poi risultata di minoranza».
- La siccità diventa emergenza nazionale
Difficile che un governo in carica solo per gli affari correnti possa nominare un commissario straordinario come quello che Palazzo Chigi puntava a istituire per fronteggiare l’emergenza siccità. Tuttavia anche un esecutivo uscente può aiutare le imprese, in particolare quelle agricole, in difficoltà. L’esecutivo, infatti, non può predisporre misure di nuova programmazione ma può realizzare interventi in continuità con altri che già sono stati predisposti o comunque dare esecuzione a misure già in precedenza deliberate.
- Per le pensioni anticipo della rivalutazione al 2% ma platea ancora in bilico