Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Le banche non possono tirarsi indietro dalle garanzie a favore di chi compra una casa da costruire. Si tratta di fidejussioni senza possibilità di recesso per il garante. Lo precisa il decreto del ministero della giustizia n. 125 del 6/6/2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 197 del 24/8/2022, che si applica ai contratti di garanzia firmati a partire dal 23/9/2022. Il decreto in commento è il regolamento attuativo del decreto legislativo e, in attuazione dell’articolo 3 comma 7-bis, ha approvato il modello standard della garanzia fideiussoria.
Banche e assicurazioni dovranno uniformarsi alle clausole tipo.
Pagano l’ammenda i singoli condomini dopo il distacco dell’intonaco dai balconi dell’edificio perché non hanno provveduto a metterli in sicurezza. E ciò benché non si sia formata in assemblea la maggioranza necessaria a stanziare i fondi necessari a realizzare lavori, che possono interessare le parti comuni del fabbricato oltre che quelle di proprietà esclusiva: inutile in tal caso tentare di addebitare il reato all’amministratore del condominio, che non ha il potere d’intervenire.
- Mps, la partita sull’aumento
Di fatto, chi non sottoscriverà l’aumento Mps vedrà azzerato il valore delle sue azioni. Perché l’idea di Lovaglio è di convincere i vecchi azionisti, e soprattutto attrarre quelli nuovi, per intraprendere il nuovo viaggio con un piano che promette un utile pre-tasse di 700 milioni nel 2024. E la cui meta è l’uscita del Tesoro — al quale l’Ue ha appena accordato più tempo — e la collocazione di Mps in un eventuale terzo polo domestico. Per l’ex banchiere di Unicredit che ha già rilanciato Banca Pekao e il Creval, la scommessa per il Monte è paragonabile a quella di una Ipo. Si ricomincia tutto da capo con un piano che questa volta deve essere eseguito, ha promesso Lovaglio. L’aumento sarà scindibile ed è stato siglato l’accordo di pre-underwriting con un consorzio di garanzia con i coordinatori Bofa, Citi, Credit Suisse e Mediobanca, ora ampliato a Santander, Barclays, SocGen e Stifel. Un segnale positivo all’aumento è arrivato già dai partner assicurativi, Anima sgr e da Axa.
- Calo demografico. Blangiardo: nel 2070 avremo 560 miliardi di Pil in meno
Il presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo in una tavola rotonda al Meeting di Rimini, illustrando i numeri del calo demografico. «Dal punto di vista demografico al primo giugno di quest’anno i residenti in Italia sono 58,87 milioni, fra dieci anni avremo 57,628 milioni, cioè avremo perso 1,2 milioni di persone — ha aggiunto —. Dal 2014 a oggi ne abbiamo già persi 1,3 milioni» Una perdita crescente che se si lancia lo sguardo al 2052 arriva a 5 milioni. «Se andiamo al 2070 perdiamo 11 milioni abbondanti di persone». Le nascite vengono superate dai decessi «ma non solo per la pandemia. Nei primi 5 mesi del 2008 nascevano in Italia 232 mila bambini, nei primi cinque mesi del 2022 sono nati in Italia 149 mila bambini. La variazione è del 36%». Le modifiche demografiche, ha spiegato Blangiardo, generano ripercussioni anche sull’economia considerato che ad oggi le persone in età lavorativa tra i 20 e i 66 anni sono 36 milioni e che fra 30 anni saranno 27 milioni. «Il Pil di oggi vale 1.800 miliardi di euro — ha poi aggiunto — nel 2070 avremo 560 miliardi di Pil in meno, un -32% solo per il cambiamento della demografia».
- Nuovo record negativo di nascite, stima Istat a 385mila per il 2022 Blangiardo: a rischio il Pil futuro