Il 19% della spesa pensionistica viene coperto dalla fiscalità generale, per un ammontare complessivo di 54,8 miliardi di euro (in crescita dell’8,3% rispetto al 2018, facendo riferimento al 2019). La spesa per l’erogazione delle prestazioni istituzionali ammonta a 331,056 miliardi (+ 4%); quella per le prestazioni pensionistiche vale 286, 3 miliardi, anche in questo caso in aumento rispetto al 2018 (+ 2,4%). Sono i numeri illustrati nella relazione sulla gestione finanziaria dell’Inps per l’esercizio 2019 approvata dalla Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti con determina n. 76/2021
Secondo quanto riportato dalla Corte, i risultati finanziari ed economico-patrimoniali del 2019 dell’Istituto registrano una chiusura del conto economico con un risultato di esercizio negativo. Il saldo è di -7,283 miliardi di euro, in lieve miglioramento rispetto al 2018, quando l’analogo saldo era pari a -7,839 mld, «pur a fronte di un consistente maggiore accantonamento al fondo svalutazione crediti contributivi», si legge nel report della Corte. Il saldo della gestione finanziaria di competenza è pari a 6,687 mld (sul saldo 2018, pari a 64,403 mld). Il risultato della gestione di cassa segna un aumento delle disponibilità liquide per 1,793 mld (-2,386 mld nel 2018) non utilizzate per colmare un fabbisogno di cassa di 2,091 mld, cui si è fatto fronte con anticipazioni per 3,884 mld (2,513 mld nel 2018) costituenti prestito ed iscritte nel bilancio dell’Inps come debito verso lo Stato. La situazione amministrativa mostra un avanzo di 108,905 mld (nel 2018, 103,218 mld).
In merito al contributo dello stato alla spesa pensionistica, come detto superiore al il 19 %, esso viene coperto «attraverso il finanziamento della Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali (Gias) – per un ammontare complessivo di 54,8 md di euro (importo in aumento dell’8,3 per cento rispetto al 2018), di cui 29,766 md rappresentano l’onere che nel 2019 lo Stato ha assunto a proprio carico per il finanziamento di quota parte di ciascuna mensilità di pensione erogate».
Fonte: