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La stipula di una polizza assicurativa per la tutela legale può essere deliberata dall’assemblea e il relativo costo può essere ripartito pro quota senza che ciò intacchi il diritto di ciascun condòmino di cui all’art. 1132 c.c. di dissociarsi dalle controversie giudiziarie delle quali sia parte il condominio. Lo ha chiarito la seconda sezione civile della Corte di cassazione con la recente sentenza n. 23254, depositata lo scorso 20 agosto 2021, censurando le diverse conclusioni alle quali erano pervenuti i giudici di merito.
Imprese sanzionate per violazione della privacy in caso di furto di dati dal computer personale del dipendente utilizzato dallo stesso per lavoro. È quanto deciso dal Tribunale amministrativo provinciale di Varsavia (sentenza del 13 maggio 2021, nel caso II SA/Wa 2129/20, solo ora resa nota), che, confermando un precedente provvedimento del Garante della privacy polacco, ha condannato un’università alla sanzione di circa 11 mila euro per non avere attuato misure adeguate a impedire la divulgazione di dati personali su un laptop di un dipendente. In sintesi, il giudice ha ritenuto responsabile l’università, in quanto rivestita della qualifica di titolare del trattamento, dal momento che essa ha determinato le finalità e i mezzi del trattamento dei dati trattati con il computer portatile e il dipendente ha agito per suo conto. Anche questi sono, dunque, rischi dello smartworking, per attuare il quale non è stato e non è infrequente che si chieda al lavoratore di utilizzare propri strumenti e apparecchi.
Anche i reati contravvenzionali diventano reati presupposto, togliendo ogni scudo al soggetto che avrebbe dovuto «riconoscere» la provenienza criminosa del denaro. Infatti, per esempio, il riciclaggio «colposo», ossia quello commesso per leggerezza o per negligenza grave, viene sanzionato, a seguito della direttiva 23 ottobre 2018 n. 1673 Ue del parlamento europeo, in fase di recepimento dal nostro ordinamento (al momento il testo del decreto legislativo è approvato in prima lettura in consiglio dei ministri poi tornerà in parlamento per i pareri, non vincolanti, delle commissioni e infine ancora in consiglio dei ministri), con conseguente modifica del codice penale.
In due si cresce più velocemente. La partnership tra startup e grandi aziende rappresenta un elemento strategico fondamentale per accelerare lo sviluppo delle nuove imprese. Ma in Italia, più una startup su tre non riesce a sfruttare queste opportunità. È l’avvertimento lanciato da McKinsey dopo aver passato al setaccio i rapporti che legano 80 startup e manager italiani al mondo delle industrie già affermate e radicate. Se è vero, infatti, che l’ecosistema delle startup italiane si espande a ritmo sostenuto, è anche vero che il 35% non ha instaurato alcun tipo di partnership con aziende strutturate, il 41% collabora attualmente con più di due imprese mentre il 24% ha avviato le prime collaborazioni con una o due società. Ma quali sono i vantaggi di una partnership?

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  • Milano, brucia il grattacielo dove abita Mahmood “Pannelli non ignifughi”
Sono “lastre prefabbricate in polistirene autoportanti” quei coriandoloni incendiati che si vedono cadere giù fino alle quattro larghe carreggiate di via Antonini, mentre i pompieri stanno già battagliando. È il rivestimento, la teoria lo vorrebbe ignifugo, i fatti testimoniano altro. È lamierino che viene via con i filamenti dei isolante, all’apparenza lana di roccia, e che lentamente piove su un quartiere attonito. In un attimo, nella città ancora semivuota dell’ultima domenica di agosto, i mezzi dei vigili del fuoco piombano nel cortile: saranno venti alla fine, e settanta uomini a innaffiare da giù e a pompare dai cestelli. Qualcosa, ai piani bassi, si è salvato. Ma lo scheletro d’acciaio, quello che reggeva il rivestimento sbriciolato, è rovente. L’anima del palazzo, in cemento armato, regge. Quarantasei evacuati. Tutti salvi.

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  • Ida tocca terra, la Louisiana ha paura
Venti che soffiano a 240 chilometri orari e trenta centimetri di pioggia in poche ore. L’uragano Ida è «atterrato» in Louisiana attorno all’ora di pranzo locale come tempesta categoria 4, nel giorno del sedicesimo anniversario dell’uragano Katrina. I danni di un uragano che il National Hurricane Center definisce «potenzialmente catastrofico» si capiranno solo nelle prossime ore e giorni. La città oggi ha un sistema di argini potenziato e si prevede che l’innalzamento del livello delle acque causato dall’uragano non sia devastante quanto quello che portò Katrina. I venti però da soli possono fare enormi danni, come ha dimostrato l’anno scorso l’uragano Laura, che colpì la parte sudoccidentale dello Stato causando 42 morti e danni per 19 miliardi.

  • Assicurazioni. Mestieri che cambiano
Da Generali a Unipol è partita la corsa agli specialisti digitali: dagli esperti di data science, fisica, cyber security alle figure come il “devops”, il programmista-ricercatore. Devono rendere leggibile la mole di nuove informazioni. Per rivedere prezzi, personalizzare le offerte, bloccare le frodi. Dalla liquidazione on line dei sinistri alla ridefinizione dei premi in base ai comportamenti dei clienti: servono piattaforme facili da usare.
  • Con i talenti “Stem” meno rischi e più ricavi
Nell’era Fintech una delle trasformazioni più importanti che banche e assicurazioni stanno vivendo è la fine di una relazione univoca con le competenze richieste. La diversità dei percorsi formativi è una componente del vantaggio competitivo.
  • L’estate calda di Mario Greco
Il manager continua a scommettere sul nostro Paese nonostante sia alla guida della svizzera Zurich. Ha appena comprato la rete dei promotori di Deutsche Bank, l’ex Finanza & Futuro. Focalizzato sui numeri, la sua compagnia ha chiuso il semestre con profitti a 2,7 mld di dollari
  • Fondi pensione e fisco «riforma senza penalizzazioni»
Il documento approvato dalle Commissioni, secondo Brambilla, «distruggerebbe la previdenza complementare» perché propone di detassare completamente la fase di maturazione dei contributi versati (attualmente l’aliquota è al 20%) e tassare secondo la disciplina ordinaria le prestazioni (attualmente vi è un’aliquota sostitutiva del 15%, che dopo quindici anni si riduce dello 0,3% annuo fino ad un minimo del 9%). Secondo Brambilla, questo intervento danneggerebbe fortemente i lavoratori perché «ci tolgono lo 0,6 per cento e ci fanno pagare fino al 46 per cento».
  • Crescono adesioni e contributi. Rendimenti: Tfr stracciato
Continuano a crescere le adesioni alla previdenza complementare che, considerando i singoli iscritti, raggiungono il 37% circa della forza lavoro italiana. Secondo l’ultimo rapporto di Covip, alla fine del primo semestre 2021, le posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari erano 9,48 milioni, in crescita dell’1,5% rispetto alla fine del 2020. Ma depurato dalle doppie adesioni (quindi da chi ha sottoscritto più forme di previdenza alternativa), il dato scende a 8,56 milioni e si confronta con i circa 23 milioni di italiani occupati (dati Istat a fine 2020). Entrando più nel dettaglio, l’incremento maggiore delle adesioni è stato registrato nei fondi aperti, che segnano una crescita del 3,1%, seguiti dai fondi negoziali (+1,5%) e dai Pip, ovvero i Piani individuali pensionistici (+1,2%). Anche i contributi versati registrano un deciso balzo in avanti rispetto a un primo semestre 2020 che ha sofferto per l’emergenza epidemiologica. Complessivamente, al giro di boa del 2021, i flussi contributivi sono aumentati di 475 milioni, ovvero l’8,7% in più sul 2020. Un recupero che ha interessato tutte le forme pensionistiche, con variazioni tendenziali che vanno dal 6,5% dei fondi negoziali al 10% dei Pip, fino al 13,2% dei fondi aperti.

  • Per sostituire Quota 100 si riparte dall’Ape sociale
  • Ultima chiamata per i tre scivoli in scadenza alla fine dell’anno
Quota 100, Ape sociale e contratto di espansione. Con il 31 dicembre cesseranno di avere efficacia questi tre importanti strumenti di accompagnamento alla pensione in anticipo rispetto ai requisiti ordinari previsti dalla legge Fornero. In realtà, di questi, il contratto di espansione, già prorogato dal 2020 al 2021, dovrebbe essere riconfermato magari abbassando ulteriormente il tetto minimo dimensionale al momento fissato dall’ultimo decreto sostegni a 100 dipendenti. La sorte di questi strumenti è in ogni caso legata alla riforma che dovrà essere messa in campo entro fine anno.