di Julianna Tatelbaum
Ripresa dei volumi nel servizio postale dopo la flessione accusata nei mesi del lockdown, risultati finanziari dell’azienda, supporto fornito al governo a livello logistico nella campagna di vaccinazione, evidenze dell’accordo del 2018 con Amazon e gestione dei fondi del piano Next Generation Eu in arrivo. Il numero uno di Poste Italiane, Matteo Del Fante, ha fatto il punto ai microfoni di Cnbc.

Domanda. Dopo i risultati positivi del primo semestre, superiori alle aspettative del mercato, può commentare l’andamento del business in generale?

Risposta. Come previsto abbiamo avuto un buon trimestre e l’unità logistica mantiene l’attuale slancio. Il ritmo di crescita del secondo trimestre è in linea con le nostre aspettative, anche se inferiore rispetto al primo, quindi prevediamo una normalizzazione della crescita del settore logistico nella seconda parte dell’anno. Nella prima metà del 2021, dopo il calo registrato durante il lockdown del 2020, il volume della posta ha ripreso a crescere anche grazie al lavoro arretrato, ma le aspettative di mercato sono state superate grazie alla componente assicurativa trainata principalmente dal mercato di luce e gas, dove manteniamo un forte slancio fornendo un prodotto diversificato in un mercato florido.

D. Lo scorso marzo siete stati scelti dal Governo per contribuire al lancio della campagna vaccinale. Com’è andata questa collaborazione e cosa ha significato per voi l’opportunità di ampliare i vostri servizi e di contribuire alla lotta contro il virus?

R. Prima di tutto è stato un onore per Poste Italiane e per i suoi dipendenti poter supportare il Governo nella campagna di vaccinazione e fornire un contributo positivo a un piano così importante per il nostro Paese. Il primo aspetto importante è quindi stato quello di aver potuto svolgere un ruolo fondamentale nel piano vaccinale. Il secondo aspetto ha riguardato più direttamente il nostro business, poiché insieme all’esercito, Poste Italiane è stata braccio logistico dell’operazione attraverso cui sono stati consegnati più di 15 milioni di dosi, oltre a effettuare monitoraggio e tracking dei vaccini nel Paese. Infine, da un punto di vista tecnologico abbiamo sviluppato la piattaforma per la prenotazione dei vaccini in 8 regioni su 20, il che significa che il 37% della popolazione italiana è stata vaccinata con software e macchinari messi a punto da Poste Italiane. Nelle regioni e nei territori in cui abbiamo realizzato questo progetto la reputazione dell’azienda e la fiducia dei clienti sono cresciute sia a livello territoriale sia nazionale.

D. In che misura la collaborazione con Amazon, per la consegna di pacchi e colli, vi aiuta ad affrontare la diminuzione dell’invio della posta, dovuta a un cambiamento delle abitudini dei consumatori e agli effetti della pandemia?

R. Quando quattro anni fa sono stato nominato ceo la maggior parte dei miei colleghi europei non era sicura di voler collaborare con Amazon ma, a essere onesti, Poste Italiane non aveva molte alternative dal momento che non possedeva ancora un’unità logistica. Per noi è stato quindi molto importante firmare l’accordo della durata di tre anni nel 2018 in quanto ci permetteva di raggiungere due obiettivi. Come prima cosa, avremmo avuto maggiori volumi per gli affari considerando che Amazon rappresenta il 60% del giro d’affari delle piattaforme di e-commerce in Italia e in secondo luogo era un modo per insegnare ai miei colleghi, a chi si occupava dei servizi postali tradizionali, che consegnare pacchi è un vero e proprio business. Va ricordato che il 95% dell’e-commerce B2C può essere consegnato da un portalettere, che quindi può facilmente distribuire anche dei colli. Amazon ancora oggi gioca un ruolo molto importante, ma copre solo il 50% del nostro fatturato poiché la Cina sta crescendo notevolmente e molte piattaforme europee, così come numerosi clienti italiani, si affidano a Poste Italiane per la loro attività B2C. Questo sta anche trainando il B2B: in altre parole, il B2C di Amazon ha spinto il B2C in generale rendendo Poste Italiane la società di spedizioni leader nel settore. Ora questo slancio, come dimostrano i numeri, si sta muovendo verso il B2B dove i margini sono maggiori perché i clienti richiedono un pacchetto completo che comprenda l’attività B2B di logistica all’ingrosso ma anche le consegne ai clienti, affidandosi a un solo fornitore di servizi. Quindi, essendo Poste Italiane la società di spedizioni leader nel B2C viene scelta anche per il servizio B2B.

D. Come azienda beneficerete dei fondi del Next Generation Eu, in quanto promotori del processo di digitalizzazione. Cosa significa questo per Poste Italiane in termini economici? I vostri profitti aumenteranno?

R. Ovviamente non posso fornirvi dei dati sull’utile per azione della compagnia, ma posso dirvi che si tratta di un’occasione fondamentale e unica per il Paese e, in particolare, per Poste Italiane, che avrà così a disposizione le risorse necessarie per incrementare la propria presenza in aree marginali. Dunque, la decisione del governo italiano con l’approvazione della Commissione Europea è di proseguire sulla strada intrapresa da Poste nel 2018, che consiste nel sostenere le comunità locali minori, consolidando così la presenza dell’azienda in quelle zone e fornendo servizi tecnologici più avanzati ai cittadini che vogliono continuare ad abitarvi senza doversi per forza spostare in centri urbani più grandi. (riproduzione riservata)

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