di Marco Capponi
La posizione lunga complessiva che Francesco Gaetano Caltagirone detiene in Mediobanca si è ridotta al 4,953% rispetto al 5,056% che l’imprenditore capitolino aveva dichiarato lo scorso 26 luglio. Secondo i dettagli che Consob ha reso noti nei periodici aggiornamenti sulle posizioni rilevanti, il costruttore continua a controllare indirettamente una quota fisica (ossia con diritti di voto riferibili ad azioni) del 3,003%, invariata rispetto all’ultimo aggiornamento. A cambiare è invece il peso delle «altre posizioni lunghe»: in sostanza, Caltagirone non ha esercitato un’opzione di piccole dimensioni in scadenza nei giorni scorsi, pari allo 0,113%, riducendo pertanto la posizione potenziale su piazzetta Cuccia all’1,95% rispetto al 2,063% precedente, a cui va sommata la già citata quota fisica del 3%.
Escludendo il patto di consultazione che raduna i soci storici di piazzetta Cuccia (10,73%) e che vede la famiglia Doris come esponente di riferimento, se esercitasse la posizione potenziale Caltagirone diventerebbe secondo azionista di Mediobanca, alle spalle di Leonardo Del Vecchio che ha circa il 19% e in tasca un’autorizzazione Bce per salire al 20%. L’ingegnere romano potrà convertire gran parte della quota potenziale di cui è in possesso a metà settembre, a poco più di un mese dall’assemblea di bilancio di Mediobanca che tradizionalmente si tiene il 28 ottobre. (riproduzione riservata)
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