Dopo le recenti grandinate che hanno colpito soprattutto la Piana Rotaliana, la Val di Cembra e la Val di Non, ma anche le zone limitrofe a Trento, i periti di ITAS Mutua hanno effettuato sopralluoghi per stimare i danni alle colture agricole.
In questi giorni, presso la Fondazione Edmund Mach, la Compagnia ha fatto il punto generale della situazione confermando che la stima è di 15 milioni di sinistri di cui 13 legati alla grandine e 2 al gelo.
“I nostri periti presenti sul territorio stanno svolgendo un ottimo lavoro per velocizzare al massimo le stime sui danni in modo da poter intervenire il più rapidamente possibile con i pagamenti – afferma Alessandro Molinari, amministratore delegato e direttore generale ITAS.
In riferimento alle grandinate di questi giorni, Maurizio Bottura del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach, spiega che “oltre al danno quantitativo della distruzione dell’uva, non va dimenticato che c’è anche il danno qualitativo che consiste nel progressivo marciume causato dalle perduranti condizioni meteorologiche piovose. Dal punto di vista enologico quest’ultimo ha un peso molto rilevante per la qualità dell’uva prodotta.”
Da una recente indagine di Coldiretti, emerge come negli ultimi anni ci sia stato un notevole incremento delle tempeste di ghiaccio nel nostro Paese che sono passate dalle 92 del 2018, alle 198 del 2019 fino a un vero e proprio record negativo quest’anno.
Il mondo assicurativo è chiamato quindi a far fronte in modo sempre più frequente ai fenomeni atmosferici estremi che in poco tempo rischiano di mettere in ginocchio intere comunità agricole.
La sfida per il futuro sarà quindi trovare delle soluzioni che permettano di tutelare il lavoro degli agricoltori garantendo continuità a un settore fondamentale per la vita della nostra società e per lo sviluppo sostenibile della terra anche nei confronti delle nuove generazioni.