RC medica: in calo nel 2020 il numero dei sinistri denunciati
La grave emergenza sanitaria provocata dalla diffusione della pandemia da Covid-19 per tutto l’anno 2020 ha stravolto la normale attività della maggior parte delle strutture e del personale sanitario attraverso turni di lavoro estenuanti e stringenti misure di sicurezza per prevenire il contagio.
Di conseguenza i dati del 2020, riferiti all’assicurazione per la RC medica riportati da ANIA nella pubblicazione “L’assicurazione italiana 2020-2021”, hanno risentito di questa situazione in quanto, se si escludono le patologie legate al Covid-19, il numero dei ricoveri per le altre malattie è risultato in netta diminuzione e questo potrebbe aver contribuito
alla riduzione del numero di sinistri denunciati.
Anche le attività operative delle imprese assicurative e non solo sono state limitate dalle misure restrittive imposte dalle autorità e questo ha impattato sulla gestione e sulla liquidazione dei sinistri.
L’Istituto di vigilanza, inoltre, per valutare quante delle denunce di sinistri per la responsabilità civile in ambito sanitario sono legate al covid-19, ha esteso la rilevazione includendo una sezione dedicata a questa tipologia di sinistri.
I sinistri RC medica nel 2020
I risultati evidenziano che circa 350 sinistri risultano aperti nel 2020 e sono collegati all’emergenza da covid-19 e in particolare poco meno di 130 hanno interessato le strutture sanitarie pubbliche, circa 200 quelle private e solo una trentina il personale sanitario.
Considerando che le denunce registrate nel 2020 per il totale della RC medica sono state circa 16.500, il numero dei sinistri legati al covid-19 ha avuto un’incidenza di poco superiore al 2% in termini di numeri, mentre a livello di importi per questi sinistri sono stati accantonati circa 34 milioni di euro (ovvero il 6,3% dell’importo dei sinistri con seguito denunciati nel 2020).
Volume dei premi
Al fine di fornire una fotografia corretta e completa circa la dimensionalità e gli andamenti tecnici propri delle coperture assicurative di RC medica, ANIA oramai da cinque anni si basa sui risultati di una rilevazione ottenuta a partire dai dati che le imprese di assicurazione forniscono all’Istituto di vigilanza oltre che all’Associazione.
Nel 2020 i premi per il totale del comparto hanno raggiunto 604 milioni di euro e sono aumentati del 4,4% rispetto all’anno precedente.
Il volume dei premi delle strutture sanitarie pubbliche, pari a 241 milioni, è risultato in aumento del 4,2% rispetto al 2019; anche quello relativo alle strutture sanitarie private,
con un volume di quasi 128 milioni, è risultato per il quinto anno consecutivo in crescita (+10,4%), così come i premi relativi alla copertura del personale sanitario, pari a circa 235 milioni, hanno registrato un incremento dell’1,5%.
Distribuzione dei premi della r.c. medica per strutture e personale sanitario
Numero dei sinistri denunciati e loro costo medio
Il primo elemento tecnico che si considera per valutare la rischiosità di un settore è quantificare il numero di sinistri che ogni anno vengono denunciati alle compagnie di assicurazione.
Per il totale della RC medica, nel 2020 questo numero è stato pari a 16.399 sinistri, di cui 4.772 relativi a polizze stipulate dalle strutture sanitarie pubbliche, oltre 3.800 relativi a polizze stipulate dalle strutture private e poco meno di 7.800 relativi al personale sanitario.
Per il totale della RC medica, il numero dei sinistri denunciati nel 2020 è risultato in diminuzione (-13,7% rispetto al 2019); quelli delle strutture sanitarie pubbliche si sono ridotti del 14,8% e quelli delle strutture sanitarie private sono risultati invece in lieve aumento (+1,1%), mentre i sinistri del personale sanitario sono diminuiti del 19%.
Nel periodo 2010-2020, il numero dei sinistri denunciati per il totale della RC medica si sono quasi dimezzati: nel 2010, infatti, venivano denunciati quasi 32 mila sinistri rispetto ai 16 mila del 2020. A questo positivo andamento ha contribuito particolarmente il settore delle strutture sanitarie pubbliche, che sono progressivamente uscite dal perimetro delle coperture assicurative a favore (a livello di alcune regioni) di forme di auto-ritenzione del rischio e i cui sinistri denunciati sono diminuiti del 70,5% dal 2010 al 2020. Nello stesso arco temporale, sono diminuiti anche i sinistri denunciati dalle strutture sanitarie private (-37%) mentre quelli relativi alla RC del personale sanitario hanno mostrato una più
contenuta riduzione rispetto al 2010 (-19,6%).
Numero dei sinistri senza seguito
Il comparto delle coperture assicurative della RC medica è caratterizzato da un’elevata incidenza di sinistri che, una volta denunciati, a esito del processo di accertamento della responsabilità del professionista o della struttura, non danno luogo a un risarcimento effettivo, perché in molti casi si appura che non c’è stato alcun atto di negligenza che ha causato il danno. È, in particolare, aumentato esponenzialmente nel tempo il numero del contenzioso giudiziario penale e civile per attribuire alla responsabilità del professionista o della struttura eventi che, invece, risultano spesso non riconducibili a un’errata attività del
medico o a una mala gestio della clinica.
Considerando le prime generazioni di sinistri (dal 2010 al 2016), si nota che mediamente quasi due terzi dei sinistri denunciati alle compagnie, per il totale della RC medica, risulta chiuso senza seguito alla fine del 2020.
L’incidenza dei sinistri senza seguito per il personale sanitario, per le generazioni più mature, arriva quasi a sfiorare l’80% dei sinistri denunciati.
Percentuale dei numeri e degli importi liquidati e riservati rispetto al valore complessivo dei sinistri per anno di protocollazione
Le percentuali relative ai sinistri liquidati (numeri e importi) sono relativamente basse per le generazioni più recenti di sinistri in quanto, trascorso poco tempo, è generalmente ancora incerta sia l’effettiva responsabilità dell’assicurato sia l’entità del danno. Le percentuali crescono poi al crescere della durata trascorsa dalla denuncia: dopo undici anni dalla denuncia devono comunque ancora essere definiti, per il totale del settore, circa il 10% dei sinistri per un importo a riserva pari al 17,0% del costo totale della generazione. Il settore del personale sanitario presenta l’incidenza più alta di sinistri da liquidare, sia
in termini di numero (12,4%) sia in termini di importo (22,8%) per l’anno di denuncia più “datato” (2010); per le strutture sanitarie (pubbliche e private) tale percentuale è invece pari mediamente al 10% dei sinistri e al 15% del costo complessivo dei sinistri.
Evoluzione del costo medio dei sinistri RC medica
La tavola 5 riporta, distintamente per i tre settori e per ciascuna generazione
di denuncia dei sinistri, l’evoluzione del costo medio dei sinistri (somma del
costo pagato e riservato) a mano a mano che la percentuale di sinistri liquidati
aumenta e, quindi, che le informazioni si consolidano (occorre considerare
che gli importi comprendono unicamente le spese direttamente imputabili ai
sinistri ed escludono tutte le spese indirette).
Contribuisce a questa dinamica la complessità della valutazione delle menomazioni fisiche e la frequente insufficienza di informazioni disponibili subito dopo il verificarsi dell’incidente, che possono condurre a una valutazione sottostimata del sinistro da parte delle compagnie.
A ciò si aggiunga l’incertezza nella quantificazione del danno legata alla frequente evoluzione degli orientamenti giurisprudenziali in materia di entità del danno da risarcire. Ad esempio, per i sinistri denunciati per le strutture pubbliche per l’anno di denuncia 2010 le imprese registravano un costo medio del sinistro pari a circa 37 mila euro, ma già dopo altri 3 anni la valutazione era cresciuta di oltre il 60% arrivando a quasi 60 mila euro, per poi continuare a crescere ulteriormente fino ad arrivare a fine anno 2020 a oltre 66 mila euro e attestarsi a quello che sembra oggi il presumibile costo medio “ultimo” dei sinistri per quella generazione di sinistri.
Tale andamento si osserva in modo analogo (e in alcuni anni anche in modo più pronunciato) per le strutture sanitarie private, e in misura più contenuta per la copertura del personale sanitario. Dopo undici anni di sviluppo, il costo medio dei sinistri per la generazione dei sinistri denunciati nel 2010 era inferiore (circa 60 mila euro) per le strutture sanitarie private ma poco più della metà (34 mila euro) per il personale sanitario.
Stima dei rapporti sinistri a premi (“S/P”)
Sono gli elevati costi medi dei risarcimenti (crescenti nel tempo) a determinare risultati particolarmente negativi per i conti del settore assicurativo e, quindi, valori elevati del rapporto sinistri a premi (o loss ratio).
Al 31 dicembre del 2020 il rapporto medio dei sinistri a premi del totale settore RC medica per molte delle generazioni è risultato praticamente superiore o prossimo al 100%.
Se si analizzano gli indicatori tecnici separatamente per i tre settori si nota come siano le coperture delle strutture sanitarie pubbliche e private a presentare i valori più elevati e a influenzare quindi l’andamento complessivo del settore.
Per le generazioni di denuncia dal 2010 al 2013 sono le strutture sanitarie private a registrare gli andamenti tecnici peggiori. Per gli anni di denuncia più recenti (dal 2014 in poi) il rapporto sinistri a premi è risultato più elevato per le strutture sanitarie pubbliche e oscilla in media tra il 103% e il 148%, ma, pesando anche di più (sia in termini di importo assoluto dei sinistri sia di premi), influenza l’andamento dell’indicatore di tutto il comparto della r.c. medica. Il rapporto sinistri a premi per le coperture del personale sanitario mostra invece valori ampiamente al di sotto del 100% per tutte le generazioni rilevate.