di Manuel Follis
Almaviva è decisa a imprimere una forte accelerazione sul settore finance. Il gruppo italiano tra i leader sul digitale ha infatti acquisito per una cifra intorno a 16 milioni il 70% di Kline, azienda specializzata in piattaforme software integrate per l’operatività di front e back office dell’intero comparto del wealth management, ossia sim, sgr e private banking. «Avevamo già un forte posizionamento nel mondo delle fiduciarie», spiega a MF-Milano Finanza Piero Rossini, vicedirettore generale della divisione Finance di Almaviva, «comparto che però sta andando incontro a un progressivo consolidamento e così ci siamo posti il tema della crescita, decidendo di investire sulle componenti adiacenti a quel mondo». In questo contesto è nata l’operazione Kline che porta in dote prodotti e competenze in ambito fintech oltre a un importante portafoglio clienti. la nuova società manterrà il nome Kline e nasce dalla sottoscrizione da parte di Almaviva di un aumento di capitale versato tramite conferimento del ramo di azienda con una valutazione effettuata applicando un multiplo di circa 2,7 volte i ricavi del 2020. L’operazione fa parte di una più ampia strategia di Almaviva di investimento sul settore finance. «Abbiamo dato vita a una legal entity integrata con la divisione finance del gruppo e focalizzata su questo mercato cambiando anche il modello di business passando dalla vendita di software alla modalità as a service» prosegue Rossini.
L’obiettivo dichiarato «è il riposizionamento di Almaviva sul mercato finance, ossia banche e assicurazioni, che garantisce una redditività maggiore». Kline ante operazione di conferimento, ha registrato nel 2020 ricavi per 2,6 milioni e un ebitda di 0,39 milioni e il target prevede un fatturato superiore ai 10 milioni per il 2021 con un ebitda margin intorno al 30% e un tasso di crescita del 25% annuo. «La rete di vendita del settore finance di Almaviva sarà una sola e resterà una struttura autonoma sul mercato orientata a tutti i grandi operatori bancari e assicurativi », specifica Rossini, «con Kline si genereranno quindi importanti sinergie commerciali», a partire dalle big del settore ossia Intesa Sanpaolo, Unicredit o Bnl-Bnp Paribas. Il 2021 della divisione finance di Almaviva dovrebbe chiudersi con ricavi poco superiori a 100 milioni, con un obiettivo di crescita annuale che anche grazie all’acquisizione di Kline dovrebbe attestarsi intorno al 15-20%. Obiettivo ambizioso, che probabilmente sarà sostenuto da nuove operazioni di m&a. «Abbiamo in previsione altre operazioni straordinarie», conferma il vice direttore generale. L’obiettivo della divisione divisione, continua, «è quella di generare valore, e prevediamo di farlo sia per linee interne sia per linee esterne». Il settore d’altronde è in fermento e già oggi Almaviva è tra i principali player tecnologici del paese e la crescita per linee esterne, tra l’altro, potrebbe prevedere m&a anche all’estero. La divisione finance pesa oggi per circa il 25% sul fatturato complessivo del gruppo. (riproduzione riservata)
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