Le riserve (8-9 miliardi) saranno probabilmente rilevate dalla compagnia partecipata anche da Bper e Sondrio. Quanto al prezzo, farà fede il corrispettivo pagato a Cattolica e Aviva
di Anna Messia
Chiusa l’opas di Intesa Sanpaolo su Ubi, ora Unipol scalda i motori per entrare nel riassetto bancario. Non solo come azionista principale di Bper (con il 19,73%), chiamata a rilevare le 532 filiali di Ubi che l’Antitrust ha imposto a Intesa di mettere sul mercato. Ma anche perché, come noto, lo scorso febbraio il gruppo guidato da Carlo Cimbri ha sottoscritto un accordo con la banca guidata da Carlo Messina per rilevare gli asset assicurativi di Ubi che fanno capo agli sportelli da cedere a Bper. L’impegno di Unipol, come scrivevano le parti a febbraio, è «all’acquisizione, direttamente o per il tramite di società controllata, di rami d’azienda riferibili a una o più compagnie assicurative attualmente partecipate da Ubi Banca (BancAssurance Popolari, Lombarda Vita, partnership con Cattolica, e Aviva Vita con gli inglesi di Aviva, ndr), composti da polizze assicurative Vita stipulate con i clienti del ramo bancario». L’ipotesi che appare più plausibile è che a rilevare il portafoglio assicurativo non sia direttamente Unipol ma Arca Vita, compagnia controllata al 63,4% dal gruppo bolognese e che tra gli altri azionisti ha Bper (19,67%) e Banca Popolare di Sondrio (14,84%). Un pacchetto di polizze che evidentemente si è allargato rispetto alle ipotese iniziali che parlavano circa 400-500 filiali, visto che l’Antitrust nel concedere il via libera ha chiesto di alzare l’asticella a 532 sportelli. Le filiali, già identificate con precisione, si trovano soprattutto in Lombardia ma anche in Piemonte, Liguria e Marche.
Se gli sportelli sono noti, diversa è la situazione per il portafoglio assicurativo che dovrà essere rilevato da Unipol, in quanto il fatto che l’opas non fosse concordata non ha consentito a Intesa e alla compagnia di conoscere con precisione gli asset.
A fare una prima stima è stato lo stesso Cimbri: presentando la semestrale di giugno ha chiarito che circa un terzo dei clienti attuali di Ubi finiranno a Bper. Tenendo questa proporzione anche nelle polizze, se nel 2019 Ubi raccoglieva 5 miliardi di euro «ci aspettiamo di avere una base clienti nel Vita con capacità tra 1,5 e 2 miliardi» e per quanto riguarda le riserve che saranno portate a Bologna la stima è 8-9 miliardi. Ma prima dovrà essere completata l’acquisizione delle filiali da Bper e gli effetti per Unipol si vedranno presubilmente solo nel 2021. Mentre il prezzo dovrà essere determinato con gli stessi criteri adottati per la determinazione del valore che sarà corrisposto da Ubi a Cattolica e Aviva per prendere il controllo di Lombarda Vita e Aviva Vita, le cui scadenze erano state tra l’altro posticipate a giugno 2021. Trattativa che dovrà ora partire. (riproduzione riservata)
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