La caduta del Ponte Morandi ha lasciato in eredità alla città di Genova: 43 vittime, 11 feriti e 566 sfollati costretti a lasciare le proprie abitazioni sotto le macerie del Ponte. E se per gli sfollati e le attività commerciali è stato possibile stabilire un rimborso, anche di tipo forfettario, per le vittime si è fatto ricorso alla Tabelle del Tribunale di Milano. Ma cosa sono esattamente?
di L. Petri
La determinazione dell’importo
Per determinare l’importo dovuto a ciascun familiare delle vittime ci si è avvalsi delle Tabelle della liquidazione del danno non patrimoniale, elaborate dall’Osservatorio per la Giustizia Civile del Tribunale di Milano e giunte ormai alla «edizione 2018». (Leggi l’articolo dedicato ai risarcimenti delle vittime del crollo)
Le tabelle di Milano
Queste tabelle vedono la loro prima versione nell’ormai lontano 2011. Sono da anni un vero e proprio punto di riferimento per la quantificazione dei danni non patrimoniali e, pur essendo state elaborate dal Foro meneghino, hanno col tempo assunto «una vocazione nazionale». Le Tabelle contengono criteri indicativi per la quantificazione del risarcimento derivante da diverse tipologie di danni: quello psico-fisico, quello c.d. terminale, quello da diffamazione a mezzo stampa e con altri mezzi di comunicazione, quello per la c.d. premorienza e infine quello derivante dalla «lesione del rapporto parentale».
La lesione del rapporto parentale
Proprio a tale specifica Tabella si è fatto riferimento per l’individuazione degli importi dovuti ai familiari delle vittime del crollo, aventi indiscutibilmente diritto a vedere ristorata la perdita del caro, per quanto sia mai possibile risarcire economicamente una perdita del genere.
La struttura delle tabelle
La Tabella è strutturata differenziando in base al legame parentale esistente (con un risarcimento più alto per i legami parentali più stretti) e prevedendo una forbice che consenta di tenere conto di tutte le circostanze del caso concreto (quali, ad esempio, la sopravvivenza o meno di altri membri del nucleo familiare, la convivenza con il deceduto, l’intensità del legale affettivo…).
L’Osservatorio sulla Giustizia Civile di Milano
A tali valori l’Osservatorio sulla Giustizia Civile di Milano milanese è giunto al termine di un lungo lavoro di analisi degli importi effettivamente liquidati nelle sentenze emesse in materia dal Tribunale di Milano. I valori rappresentano quelli medi che, di regola, la prassi giurisprudenziale ha ritenuto un congruo ristoro nei casi di decesso e conseguente perdita della relazione parentale. Le ipotesi previste non escludono tuttavia che un Giudice possa riconoscere il danno da perdita del rapporto parentale anche a soggetti diversi da quelli previsti in Tabella, purché ovviamente venga data prova di un intenso effettivo legame affettivo e di «reale sconvolgimento della vita del superstite a seguito della morte del caro».
L’importanza delle Tabelle
L’accordo stragiudiziale, raggiunto sulla base dei valori tabellari, con quasi il 95 % delle famiglie delle vittime del crollo dimostra una volta di più l’importanza del lavoro svolto dall’Osservatorio per la Giustizia Milanese. Nell’ultimo decennio, infatti, l’esistenza e l’autorevolezza di tale elaborato ha fornito parametri e certezze a coloro che subivano un danno non patrimoniale. Questo pur non dovendo portare a facili (ed errati) automatismi, non esistendo un «minimo garantito» da liquidarsi in ogni caso, ha permesso tuttavia di evitare lunghi, costosi e incerti contenziosi, proprio come il caso del risarcimento del Ponte di Genova ha dimostrato.
I nomi delle vittime
Elisa Bozzo, 34 anni, di Busalla (Genova)
Giorgio Donaggio, 57 anni, di Toirano (Savona);
Andrea Cerulli, 48 anni, di Genova
Francesco Bello, 42 anni, di Serrà Riccò (Genova)
Alessandro Campora, 55 anni, di Genova;
Giovanna Bottaro, 43 anni, di Novi Ligure (Alessandria);
Vincenzo Licata, 58 anni, di Grotte (Agrigento);
Luigi Matti Altadonna, 35 anni, di Genova;
Angela Zerilli, 58 anni, di Corsico (Milano);
Gennaro Sarnataro, 43 anni, di Volla (Napoli);
Alessandro Robotti, 50 anni, di Alessandria;
Mirko Vicini, 30 anni, di Genova, operaio Amiu.
Bruno Casagrande, 57 anni, di Antonimina (Reggio Calabria) residente a Genova, collega di Mirko Vicini in Amiu.
Marian Rosca, camionista romeno di 36 anni,
Anatoli Malai, camionista romeno di 44 anni.
Il colombiano Henry Diaz Henao, 38 anni.
Gli albanesi: Admir Bokrina 32 anni, Marius Djerri 22 anni.
Cristian Cecala, la moglie Dawna e la figlia Kristal di Oleggio (No)
La famiglia di Andrea Vittone, di Pinerolo 50 anni, Claudia Possetti, di Pinerolo, 48 anni, i figli Manuele e Camilla di 16 e 12 anni.
La famiglia di Roberto Robbiano, 44 anni, di Campomorone, Ersilia Piccinino, 41 anni, di Campomorone e il figlio Samuele, 8 anni.
Alberto Fanfani, 32 anni, nato a Firenze, fidanzato di Marta Danisi, 29 anni, nata a Sant’Agata di Militello (Messina)
Stella Boccia, 24 anni, di Civitella Val di Chiana e il fidanzato Carlos Jesus Erazo Truji, 27 anni peruviano.
Giovanni Battiloro, 29 anni, Antonio Stanzione, 29 anni, Gerardo Esposito, 27 anni e Matteo Bertonati, 27 anni, tutti di Napoli. rientravano da una vacanza in Spagna
Quattro vittime francesi: Axelle Place 20 anni, Nathan Gusman 20 anni, Melissa Artus 22 anni, William Pouza 22 anni.
Tre morti cileni: Juan Ruben Figueroa Carrasco 59 anni residente a Genova, Leyla Nora Rivera Castillo 48 anni, Juan Carlos Pastenes 64 anni.