Conti superiori alle attese del mercato per Poste italiane, che nel primo semestre ha realizzato un utile netto di 546 milioni di euro (-28,5% su base annua) nonostante l’emergenza sanitaria. I profitti del secondo trimestre sono ammontati a 239 milioni (-26,2%). I ricavi sono diminuiti del 7,9% a 5,1 miliardi e la strategia del dividendo è confermata, in vista dell’aggiornamento del piano strategico previsto nel quarto trimestre.
Intanto la società si tira fuori dalle aggregazioni bancarie, ma non del tutto dall’operazione con la quale il governo intende riportare Autostrade sotto l’ala pubblica. «Il consolidamento bancario non è nella nostra road map strategica», ha detto l’a.d. Matteo Del Fante. «La nostra strategia è stare più vicini ai nostri clienti e creare valore per gli azionisti». L’obiettivo è rafforzare il business nei prodotti finanziari, nella scia degli accordi già attivi con Intesa Sanpaolo e Unicredit.
Quanto alle indiscrezioni che parlavano di un ruolo del gruppo nell’operazione Aspi-Cdp, Del Fante ha osservato: «Per quanto riguarda Aspi siamo sorpresi, non è parte della road map di Poste un eventuale intervento e non ci sono state conversazioni». L’a.d. ha confermato alcuni contatti tra Aspi e Poste vita, ma non sul dossier specifico: «I contatti ci sono stati solo con la nostra compagnia di assicurazione su diversi asset di investimento». Poste vita investe anche in fondi infrastrutturali, che autonomamente investono in infrastrutture. Del Fante ha anche ribadito la «piena policy sul dividendo», che porterà la cedola del 2020 a 0,486 euro.
Infine, Poste è pronta a una «revisione strategica completa per cogliere opportunità di mercato che potrebbero emergere». In particolare, il gruppo punta a sinergie tra reti fisiche, digitali e di terze parti; a completare le interazioni personali con quelle digitali-remote; a rivalutare i costi per aumentare la redditività futura; a implementare una nuova organizzazione e ad accelerare la trasformazione dei processi interni anche attraverso lo smart working.
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