CREDITO BANKITALIA: A GIUGNO I FINANZIAMENTI ALLE AZIENDE SONO SALITI DEL 3,7%
di Francesco Ninfole
Balzo a giugno dei prestiti alle imprese in Italia. I finanziamenti delle banche alle aziende sono aumentati del 3,7% su base annua, in netto incremento rispetto al +1,9% di maggio, con un aumento percentuale che non si vedeva dal 2011, prima cioè della restrizione creditizia iniziata con la crisi del debito sovrano. L’ultimo dato di giugno, pubblicato ieri dalla Banca d’Italia, è tuttavia la conseguenza di un’altra crisi, quella del Covid, che ha causato una forte domanda di prestiti da parte delle aziende, sostenuta dalle garanzie statali. Come mostrato dall’ultimo lending survey di Bce e Banca d’Italia, la richiesta delle aziende si è concentrata sul circolante per far fronte all’emergenza, mentre è crollata sugli investimenti. Secondo i dati Abi aggiornati al 7 agosto, le domande presentate dalle banche al Fondo di Garanzia sono state più di 960 mila (per 67,2 miliardi di euro), di cui 810 mila fino a 30 mila euro (per un valore di oltre 16 miliardi).
A giugno sono saliti anche i prestiti alle famiglie (+1,6% rispetto al +1,2% di maggio). In totale quindi i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti del 2,3% sui 12 mesi (+1,5% in maggio).
Per quanto riguarda i tassi, a giugno sono lievemente saliti quelli per i nuovi finanziamenti alle imprese (all’1,26% dall’1,21% di maggio). Più ampio l’aumento sul credito al consumo (da 7,32 a 7,5%), mentre sono scesi i tassi sui mutui per abitazioni comprensivi delle spese accessorie (all’1,61% dall’1,65% di maggio).
Sono cresciuti ancora i depositi del settore privato (+6% a giugno), anche se a una velocità inferiore rispetto a maggio (quando l’aumento era stato del 7,5%). I dati hanno rispecchiato l’incremento della propensione al risparmio degli italiani, che negli ultimi mesi hanno preferito lasciare denaro nei conti correnti in vista di eventuali necessità per gli effetti del Covid. La raccolta delle banche è invece sempre meno basata sui bond: il funding obbligazionario a giugno è sceso del 3,8% su base annua (-4,9 in maggio). Le sofferenze sono diminuite del 13,2% (da -11,6%), anche se Bankitalia ha osservato che la variazione può risentire dell’effetto di operazioni di cartolarizzazione. Infine, seppure sui massimi storici, a giugno è rimasto stabile (a 434 miliardi) il portafoglio dei titoli di Stato detenuti dalle banche.
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