La semestrale chiude in utile per 1,8 miliardi, in salita del 34,6% e oltre le attese. Dopo i 600 milioni spesi per l’acquisizione in Portogallo, in cassa ci sono ancora più di 3 miliardi ma il Leone si muoverà con disciplina. Mentre il 51% in Banca Generali per adesso non si tocca
di Anna Messia
Generali chiude il primo semestre con un utile netto in aumento del 34,6% a 1,8 miliardi. Dopo il Portogallo si prepara a nuove acquisizioni, mentre il 51% di Banca Generali , per ora, non si tocca. Per quanto riguarda i risultati l’utile netto è stato superiore alle attese degli analisti (1,692 miliardi) e quello normalizzato, che non comprende le plusvalenze derivanti dalle dismissioni (352 milioni per Generali Leben e 128 milioni per la vendita delle attività belghe), è salito del 6,4% a 1,31 miliardi. Nonostante le nuove pressioni dovute all’andamento dei tassi d’interesse, il gruppo assicurativo guidato da Philippe Donnet ha confermato gli obiettivi del prossimo triennio, che prevedono una crescita degli utili per azione tra il 6% e l’8%, un roe medio superiore all’11,5% e un obiettivo di pay-out ratio tra il 55% e il 65%. A crescere nel semestre sono stati sia il Danni sia il Vita, ma anche l’asset management su cui Generali scommette molto, puntando su accordi e acquisizioni di boutique specializzate. Il risultato operativo ha segnato complessivamente un +7,6% a 2,724 miliardi, anche in questo caso oltre il consenso (2,652 miliardi): il Vita è cresciuto del 4%, a 1,611 miliardi, il Danni dell’1,4%, a 1,1 miliardi e l’asset management del 17% a 186 milioni. Nel Vita, in particolare, il contributo più rilevante al risultato operativo è arrivato dall’Italia, con 664 milioni su 1,6 miliardi complessivi, seguita da Francia (293 milioni) e Germania (218 milioni). Significativa anche la raccolta netta del comparto che è cresciuta del 29,5%, a 7,387 milioni, grazie al calo dei riscatti in Italia, all’aumento dei premi in Francia e all’effetto combinato di entrambi i fenomeni in Asia Nel Danni l’Italia ha invece risentito delle catastrofi che hanno colpito l’Europa centrale, con un impatto complessivo sul gruppo di 142 milioni. Il contributo della Penisola al risultato operativo è stato di 281 milioni, contro i 341 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, superata da Austria, Europa Centro Orientale e Russia (282 milioni). Ma il combined ratio si conferma tra i migliori dell’industria sia in Italia (anche se in peggioramento a 91,8% rispetto a 90,1% di giugno 2018) sia nel gruppo (91,8% rispetto a 92%). «Risultati che evidenziano la capacità di generare valore sostenibile, finanziario e industriale, per tutti i suoi stakeholder, oltre che l’esecuzione efficace e disciplinata del piano triennale Generali 2021 in tutti i segmenti di business», ha dichiarato Donnet. «Generali è oggi sempre di più un gruppo assicurativo e di asset management globale con un’eccellenza tecnica nel Vita e nel Danni e una expertise distintiva nella gestione del risparmio», ha aggiunto. Mentre il general manager Frédéric de Courtois, durante la presentazione dei dati ha parlato delle acquisizioni e di Banca Generali . Sul primo punto c’è soddisfazione «per la recente effettuata in Portogallo», ha detto il manager, aggiungendo che il gruppo ha una potenza di fuoco di 3-4 miliardi di euro per operazioni di m&a, e cerca «buone opportunità, con grande disciplina». In questo quadro 600 milioni sono serviti per l’acquisizione di Tranquilidade in Portogallo. Mentre riguardo Banca Generali , di cui il Leone ha il 51%, De Courtois ha spiegato che non c’è nessun piano, «né per comprare né per vedere». (riproduzione riservata)
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