Le banche sono sempre più a rischio hacker: gli attacchi infatti, non solo non si arresteranno, ma si faranno sempre più sofisticati. E nel mirino dei pirati informatici ci sono sempre di più le piattaforme cloud.
L’allarme è stato lanciato da un alto funzionario della Banca centrale europea, secondo il quale le banche che adottano l’archiviazione esterna dei dati e altre tecnologie digitali hanno buone probabilità di venire hackerate.
“Ci saranno incidenti, soprattutto nel cloud“, ha dichiarato in un’intervista Korbinian Ibel, direttore generale del braccio di vigilanza della Bce a seguito dell’attacco al portale “Bird” – utilizzato dagli istituti di credito per preparare i report statistici e di vigilanza. “Non è che il cloud sia più vulnerabile, anzi offre spesso migliore protezione rispetto ai sistemi interni, ma è considerato un obiettivo succoso”.
Per ora, le banche europee tendono ad evitare di mettere dati altamente riservati su cloud pubblici, ma la questione dei costi potrebbe spingere un numero sempre più elevato di organizzazioni a decidere di optare per il cloud.
Fra l’altro la Bce potrebbe imporre misure stringenti per migliorare gli accessi degli utenti ai sistemi informatici in nome della sicurezza degli stessi. E ciò potrebbe comportare costi aggiuntivi per gli istituti di credito.