Axa ha registrato un calo del 17% dell’utile netto nella prima metà del 2019, in parte a causa del deconsolidamento della controllata americana Axa Equitable Holdings e del riprezzamento di alcuni derivati, che hanno compensato la crescita dei ricavi.
L’utile netto è sceso a 2,33 mld euro, mentre i ricavi sono saliti dell’8% a 57,95 mld euro, con una crescita in tutte le aree geografiche: AXA XL (+9%) trainata da una forte crescita sia nel ramo P&C Insurance che in quello Specialty, Europa (+2%) con ricavi più elevati nella maggior parte dei Paesi, in particolare nei rami P&C Commercial, Francia (+3%) trainata da forti vendite nei settori Risparmio Individuale e Salute, Asia (+5%) in particolare con maggiori ricavi a Hong Kong, Internazionale (+6%) trainata principalmente da un forte contributo di Messico e Turchia, e Stati Uniti (+5%) da maggiori vendite Unit-Linked. Ciò è stato in parte compensato da Transversal (-2%), principalmente in AXA IM.
Il coefficiente di solvibilità Solvency Ratio si è attestato al 190%.
“Axa continua a realizzare una forte performance operativa”, ha detto il Ceo, Thomas Buberl, sottolineando come i margini e i volumi stanno salendo “in tutte le aree geografiche”.