AXA ha chiuso il primo semestre con un utile netto in calo del 14% a 2,8 miliardi, per via degli oneri legati all’Ipo di Axa Equitable Holdings, al cambiamento del fair value di asset e derivati e alla svalutazione degli asset intangibili di Swiss Group Life.
“AXA ha registrato una performance operativa molto solida nel I semestre 2018, sottolineata da una crescita del 6% del risultato operativo per azione, che si trova nella parte più alta del target previsto dal piano Ambition 2020”, ha commentato in una nota Thomas Buberl, Chief Executive Officer of AXA. “Il risultato è stato supportato da un forte incremento della redditività tecnica in tutti i settori di business”.
I ricavi sono scesi da 54,28 a 53,6 miliardi di dollari e, a tassi di cambio costanti, sono saliti del 3%. L’utile rettificato è aumentato del 4% a 3,63 miliardi.
L’Eps sottostante è aumentato del 6%.
Particolarmente forte il settore malattia, cresciuto del 7% in tutte le zone, sia in Europa che in Asia. Nel settore il combined ratio è migliorato attestandosi a 94,9%.
Il volume dei nuovi affari previdenziali cresce del 10%, grazie in particolare al Giappone dove è stato lanciato un nuovo prodotto e alla Svizzera. Nel settore previdenziale il combined ratio migliora a 96,2% e nei danni a 95%