di Luca Gualtieri
Unicredit potrebbe presto mettersi a caccia sul mercato bancario europeo. Questo è il messaggio lanciato ieri dall’amministratore delegato Jean Pierre Mustier nel corso della presentazione dei risultati semestrali. «Annunceremo un nuovo piano prima della fine del 2019 e la strategia valuterà opzioni che saranno organiche e potenzialmente anche non organiche», ha dichiarato il banchiere francese. L’Europa», ha aggiunto Mustier, «ha bisogno di forti banche paneuropee. Siamo una delle poche banche paneuropee e intendiamo essere una delle poche banche paneuropee vincenti». A dire il vero già da diversi mesi procedono i contatti con Société Générale , anche se ieri le probabilità di una fusione transfrontaliera sono state definitive «molto basse». È possibile insomma che l’operazione avvenga in un’altra modalità e che nel frattempo Unicredit metta nel mirino target di dimensioni inferiori con «poche e piccole operazioni», come dichiarato ieri da Mustier.
Nel frattempo sta procedendo l’azione per tirare a lustro il bilancio della banca. I risultati del primo semestre mostrano una forte riduzione dei costi, scesi del 6,1% a 5,39 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con una conseguente riduzione del cost/income che è calato dal 55,6 al 53,6%. In miglioramento è anche il costo del rischio, cioè il rapporto tra le rettifiche e i prestiti, che è calato da 65 a 45 base. Nel secondo trimestre il rapporto tra crediti deteriorati lordi e impieghi è infatti migliorato a 8,7% con una copertura del 60,9%. L’impegno sul derisking non dovrebbe attenuarsi nei prossimi mesi visto che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, la banca sarebbe in procinto di vendere nuovi portafogli di npl e potrebbe mettere a punto una riedizione del progetto Sandokan sui crediti di natura immobiliare.
Per quanto riguarda la gestione caratteristica, Unicredit ha registrato ricavi migliori del consensus con un margine di interesse a 5,31 miliardi (-1,7%) e commissioni in crescita a 3,47 miliardi (+1,3%), a conferma della progressiva diversificazione della base ricavi iniziata nel corso del 2017. Complessivamente il margine di intermediazione si è attestato a 10,06 miliardi (-2,5%), penalizzato anche da minori ricavi dall’attività di negoziazione per l’avverso scenario di mercato. In ogni caso la forte riduzione di costi e rettifiche hanno consentito al gruppo di chiudere il conto economico con un risultato netto di 2,14 miliardi, in crescita del 4,7%.
Sul piano patrimoniale Unicredit ha risentito dell’aumento del costo del debito pubblico italiano, come gran parte del comparto. L’allargamento dello spread nel secondo trimestre dell’anno ha infatti inciso per 30 punti base sul Cet1, contribuendo in modo sostanziale al calo del ratio a 12,51%. Incalzato dagli analisti nel corso della presentazione Mustier si è detto comunque moderatamente tranquillo sul futuro: «Penso che i mercati si stabilizzeranno», ha spiegato il banchiere precisando che, se lo spread si manterrà sugli attuali livelli, tutti i target di capitale 2018 e 2019 sono confermati. Una tranquillità confermata anche dal fatto che a maggio l’esposizione in Btp è salita da 42 a 44,6 miliardi. L’instabilità dei mercati e il maggiore costo della raccolta hanno avuto effetti anche sulla politica di pricing della banca: «Abbiamo aumentato i prezzi un paio di mesi fa su alcuni specifici prodotti in relazione alla tensione sui titoli di Stato perché tutto quello che facciamo deve avere valore per il cliente ma anche per la banca», ha spiegato il direttore generale Gianni Franco Papa.
Nel corso della conference call Mustier ha voluto dedicare grande attenzione anche al mondo dei bigtech, i colossi tecnologici che stanno diventando particolarmente minacciosi per il sistema bancario. In particolare il banchiere ha precisato che dallo scorso marzo Unicredit ha «interrotto» le attività di marketing e advertising attraverso Facebook «perché riteniamo che non si stia comportando in modo appropriato ed etico» dopo lo scandalo di Cambridge Analytica. (riproduzione riservata)
Fonte: