di Anna Messia
Sistemata la questione npl con la nascita di una bad bank fatta in casa, Unipol guarda già alle prossime mosse. La discussione con Bper e Popolare Sondrio per prolungare la partnership in Arca prosegue e «ci sono tutte le condizioni per arrivare a un accordo dopo l’estate», dice il numero uno di Unipol , Carlo Cimbri, a Milano Finanza. Il dialogo con Bper potrebbe tra l’altro allargarsi ad alleanze puramente bancarie, continua. Unipol Banca, tolta la bad bank, ha tutti i parametri in ordine per eventuali nozze, ma «è sulla situazione patrimoniale di Bper che serve chiarezza» non nasconde Cimbri. Complicata si è fatta anche la partita per sciogliere il legame con Banco Bpm . L’accordo sul valore della put che obbliga la banca a riacquistare l’intera partecipazione di Popolare Vita non è stato raggiunto, «e la palla passa adesso agli arbitri», dice. Tra le novità importanti per il settore assicurativo c’è poi il disegno di legge alla concorrenza, approvato nei giorni scorsi dopo due anni e mezzo di discussioni e intervenuto anche in materia di Rc Auto. Ma Cimbri, a sorpresa, non prevede effetti, nonostante il gruppo da lui guidato sia leader in Italia nel ramo assicurativo auto.
Domanda. Unipol ha venduto 3,2 milioni di polizze con scatole nere e il ddl fissa l’obbligo di uno sconto significativo, definito da Ivass, per chi ha una black box. Possibile che non avrete ricadute?
Risposta. Abbiamo investito molto in questi strumenti utili per la compagnia e per i clienti e li abbiamo incentivati con sconti che già oggi sono significativi. Per questo motivo non ci aspettiamo impatti. La definizione di sconti dirigistici, per quanto definiti da un soggetto autorevole come l’Ivass, non è mai utile al mercato. È stato così con i decreti Bersani che hanno obbligato ad applicare tariffe ai giovani che non corrispondono al loro profilo di rischio. Il risultato è stato che l’intero mercato si è accollato il prezzo di queste manovre.
D. C’è stato chi ha accusato le compagnie di averla avuta vinta nel ddl concorrenza perché nel testo finale è stato cancellata l’abolizione del tacito rinnovo per le polizze danni…
R. Non ci sarebbe stato nessun vantaggio per i clienti ma magari il rischio di essere convinti di avere una copertura malattia o infortuni mentre la polizza era scaduta. Una novità positiva del ddl concorrenza potrebbe essere invece la definizione della tabella dei risarcimenti per i danni di grave entità alle persone, ma bisognerà vedere come si concretizzerà.
D. Una norma che il settore attendeva da tempo e ora dovrà essere il ministero dello Sviluppo Economico a fissare i parametri. I prezzi delle polizze scenderanno?
R. Se si deciderà di allineare l’Italia alle tabelle applicate in media negli altri Paesi europei ci saranno benefici immediati per tutto il mercato. Se si dovesse preferire, invece, mantenere le cose come oggi, o addirittura di aumentare i costi, ci saranno inevitabili appesantimenti.
D. Unipol ha presentato il bilancio semestrale con una perdita di 390 milioni per effetto del piano di ristrutturazione della banca che ha pesato per 780 milioni. Com’è andata l’attività assicurativa?
R. Senza quelle rettifiche il risultato sarebbe stato positivo per 390 milioni in sensibile crescita rispetto ai 276 milioni di giugno dello scorso anno grazie in particolare al contributo della gestione finanziaria. Il risultato ante imposte del comparto assicurativo è stato pari a 580 milioni, quasi il 26% in più dello scorso anno.
D. Il Solvency II di Unipol gruppo a giugno era però del 133%. Non è un po’ poco, considerando l’alta volatilità che ha dimostrato questo indice nel primo anno e mezzo di applicazione?
R. Il valore si riporterà in prossimità del 140% quando sarà completato l’intero piano di riassetto della banca che prevede il passaggio di Linear e Unisalute dalla holding a UnipolSai . C’è poi da considerare che appena sarà completato il processo di scioglimento di Finsoe potremo chiedere a Ivass l’applicazione del modello interno di Solvency II pure per la holding e questo farà aumentare ancora l’indice.
D. Completato il processo di creazione della bad bank, che raccoglierà 3 miliardi di npl, Unipol Banca sarà pronta per le nozze? L’ad di Bper , Alessandro Vandelli, nei giorni scorsi ha benedetto il riassetto di Unipol e lasciando aperta la porta a possibili alleanze…
R. Per quest’anno saremo impegnati nell’esecuzione del piano per la bad bank, ma la good bank già oggi ha un perimetro chiaro, con parametri ben definiti. Non avrà più sofferenze ma solo posizioni residue classificate come inadempienze probabili con un grado di copertura del 40% e un texas ratio dello 0,9%, tra i livelli più alti del mercato. Con Bper (di cui Unipol detiene poco meno del 10%, ndr) i rapporti sono ottimi e il dialogo è possibile ma dovremo avere più chiarezza anche sulla loro situazione patrimoniale.
D. Con Bper e Popolare di Sondrio state discutendo anche per rinnovare l’accordo bancassicurativo in Arca che scade nel 2019. Firmerete?
R. Ci sono tutte le condizioni per arrivare a un nuovo accordo più lungo dopo l’estate.
D. Con Banco Bpm avete invece aperta la partita per definire il prezzo della put per vendere il 50% di Popolare Vita con valori che oscillavano tra 300 e 700 milioni. Avete raggiunto un accordo?
R. No. E a questo punto nei prossimi giorni saranno nominati gli esperti che, con un ruolo di arbitro, dovranno definire il valore entro ottobre prossimo. (riproduzione riservata)
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