di Lucio Sironi
Il gruppo Azimut ha rilevato dalle Camere di commercio di Milano, Bergamo, Brescia e Como il 45% del capitale di Futurimpresa sgr, specializzata in fondi alternative, salendo così al 100%. Più dei circa 2 milioni di euro impegnati nell’operazione, per il gruppo guidato da Sergio Albarelli è importante la valenza strategica di questa mossa. «Con questa operazione vogliamo dare ulteriore impulso ad Azimut Libera Impresa», spiega lo stesso ad di Azimut , «il progetto lanciato nel 2014 per sostenere le imprese italiane e costruire un ponte fra risparmio privato ed economia reale».
Azimut era entrata in Futurimpresa con una quota del 55% all’inizio del 2015 dando inizio al progetto dedicato allo sviluppo di sinergie imprenditoriali nel settore degli investimenti nelle piccole e medie imprese per sostenerne promozione e sviluppo. Ora il gruppo del risparmio gestito ha scelto di rafforzare la presa su quella che sempre più è destinata a essere la piattaforma per le imprese dedicata alle eccellenze durante tutti i cicli di vita, dalle start-up alle aziende più mature, all’interno del progetto Azimut Libera Impresa, che comprende anche Siamo Soci, P101 e Azimut global counseling. All’interno di Futurimpresa è confluito già il fondo Antares Az 1, specializzato in private debt e minibond societari, e il fondo Ipo Club, specializzato in investimenti in spac (come si è visto con il recente approdo in borsa di Pharmanutra ) e pmi italiane in fase di pre-quotazione. Tramite il fondo Finanza e Sviluppo Impresa, nel settembre 2015 Futurimpresa ha rilevato il 44,3% di Lisapharma, in affiancamento ad Arcadia sgr (53,7%) e ai manager, e ha acquisito poi il controllo (66,5%) di Fvf srl, società specializzata nella vendita e distribuzione di prodotti alimentari per la cucina etnica ai ristoranti e alle catene di ristorazione.
Domanda. Cosa cambia per Azimut con l’ascesa al 100% di Futurimpresa?
Risposta. Il nostro obiettivo è rilanciare l’intera iniziativa Libera Impresa facendo di Futurimpresa la piattaforma del gruppo dedicata agli investimenti del non quotato, che da una parte aiuti a crescere le imprese, dalle start up alle pmi, e dall’altra permetta ai nostri consulenti finanziari di offrire ai clienti opportunità di investimenti alternativi con cui generare rendimenti. Abbiamo in pipeline per il 2018 il lancio di nuovi fondi alternativi che ci porteranno a essere tra i principali operatori in questo segmento sostenendo le imprese del territorio.
D. Quali sono i numeri salienti nei vari campi d’azione nel private equity?
R. Dal nostro ingresso nel capitale di Futurimpresa nel 2015 abbiamo completato due operazioni di private equity per un controvalore di quasi 20 milioni di euro. Ora però amplieremo il business di Futurimpresa con ulteriori linee di business. Col fondo Antares AZ 1 abbiamo raccolto 80 milioni e con il fondo Ipo Club, dedicato a investimenti pre-ipo lanciato l’anno scorso, 120 milioni. Estendendo lo sguardo anche alle altre iniziative di Libera Impresa, e quindi comprendendo anche Siamo Soci e P101 sul segmento start up oltre che Azimut global counseling sul versante delle medie imprese, abbiamo raccolto circa 400 milioni di euro che ci hanno consentito finora di sostenere più di 200 aziende.
D. Dopo la prima esperienza sul fronte spac con Ipo challenger 1 quali sono i prossimi passi in questo ambito?
R. Siamo molto soddisfatti di quanto stiamo realizzando con Ipo Club, che ha co-promosso la pre-booking company Ipo Challenger 1 attraverso cui è arrivata con successo alla quotazione Pharmanutra , società attiva nel settore dei prodotti nutraceutici. Si tratta di una prima operazione, altre simili seguiranno e in questa ricerca di pmi eccellenti desiderose di crescere possiamo avvalerci su tutto il territorio italiano dell’ampio network di contatti dei nostri 1.630 consulenti finanziari. (riproduzione riservata)
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